Omicidio Alice Neri ultime notizie. È ancora giallo sulla scomparsa della mamma 32enne trovata senza vita nel bagagliaio della sua auto carbonizzata a Fossa di Concordia, nella campagna milanese, a metà novembre scorso. Il principale indagato per il delitto resta il 29enne Mohamed Gaaloul, da poco rientrato in Italia dopo essere stato fermato in Francia, dove era fuggito dopo l’accaduto. Ma gli inquirenti starebbero ora indagando su un nuovo dettaglio. Sembra infatti che la vittima, la notte della sua scomparsa, fosse stata seguita da un’auto di colore bianco vicino al luogo del ritrovamento. Per il fratello, si sarebbe trattato di un delitto compiuto a più mani.
Omicidio Alice Neri ultime notizie: la pista dell’Alfa Romeo Mito
Da mesi gli inquirenti sono al lavoro per cercare di ricostruire quanto accaduto nella campagna milanese dove, lo scorso 18 novembre, il cadavere di Alice Neri era stato ritrovato all’interno di un’auto carbonizzata, un paio di giorni dopo la denuncia di scomparsa presentata dal marito. Da subito non si era esclusa nessuna pista e a finire sul registro degli indagati era stato non solo l’uomo, ma anche l’amico con cui la donna, secondo le testimonianze, avrebbe trascorso la sua ultima serata, in un bar. Un atto dovuto per avviare le indagini, che nel frattempo hanno inchiodato un uomo, il 29enne di origini tunisine Mohamed Gaaloul, presente nello stesso bar e, secondo le indagini, anche l’ultima persona ad aver avvistato la donna.
Dopo l’estradizione dell’uomo, arrivato in Italia il 4 gennaio scorso dopo essere stato fermato in Francia, sotto la lente degli inquirenti ci sarebbe ora un nuovo dettaglio: un’auto, un’Alfa Romeo Mito di colore bianco che, come riporta Il Resto del Carlino, sarebbe stata vista seguire la macchina della vittima la notte della scomparsa, poche ore prima che fosse ritrovato il cadavere. A dimostrarlo sarebbero le analisi condotte sulle videocamere di sorveglianza dell’area: in un filmato risalente alle 5.15 del 18 novembre si vedrebbe la Ford Fiesta di Alice, con alle spalle la seconda vettura, imboccare via Mazzalupi da dove, teoricamente, la donna si sarebbe poi diretta a Fossa di Concordia, luogo del ritrovamento del cadavere.
Altro elemento da approfondire riguarderebbe invece una meta digitata dalla vittima sul navigatore, sempre la notte della scomparsa: sembra che la donna avesse indicato sul dispositivo una destinazione nel Mantovano, dove vive il fratello di Mohamed Gaaloul, che in un primo momento aveva raccontato alle forze dell’ordine di aver chiesto alla donna un passaggio per arrivare a casa del cugino, a Concordia. Saranno gli inquirenti, nelle prossime ore, a cercare di rimettere insieme i pezzi; per ora, i buchi temporali sono ancora molti e non è chiaro cosa possa essere accaduto tra le 3.40 di quella notte, fino alle 6.20 della mattina successiva, momento in cui, secondo l’analisi delle celle e dei dati, il cellulare della vittima aveva fatto registrare la sua ultima attività, l’accesso a un’applicazione.
Per il fratello di Alice, Matteo, intervenuto negli scorsi giorni alla trasmissione “Quarto Grado” andata in onda su Rete 4, è chiaro che il delitto sia stato compiuto a più mani. “Qui si parla di un vero e proprio piano criminale – ha dichiarato -. Faccio fatica a pensare che una sola persona riesca ad imbastire una messinscena simile in così breve tempo”. L’uomo è convinto quindi che Gaaloul, al momento il sospettato principale, abbia avuto uno o più complici e ha aggiunto: “Ci sono due persone che si avvalgono della facoltà di non rispondere, oltre a Mohamed c’è anche Marco (il collega con il quale Alice si incontrava, ndr). Lui è praticamente scomparso”. Se così fosse, è possibile che sull’auto bianca si nascondesse uno degli assassini?