Si registrano novità riguardo il settore degli affitti brevi. Dopo la crisi dovuta alla pandemia di Covid, il mercato torna a crescere anche in Italia con un fatturato che nel 2021 ha raggiunto i 10 miliardi di euro e si appresta a superare tale risultato nel 2022 (i dati usciranno a breve). Ma il il fenomeno nuovo è la crescita dei soggiorni nella formula degli affitti brevi per medi e lunghi periodi (mid-long term), pari a più di 30 giorni e oltre di soggiorno, che dal 2021 al 2022 aumentano di oltre il 30 per cento. Il che si traduce in ulteriori prospettive per il mondo del vacation rental con opportunità di business per il ramo delle case sfitte e delle seconde case, che nel nostro Paese superano i sei milioni (dati Istat) e potrebbero essere messe a reddito dai proprietari.

I dati sugli affitti brevi riportano una crescita dei soggiorni a medio-lungo termine. Ecco cosa emerge dall’analisi

Un’analisi specifica a riguardo è stata condotta da Halldis, società italiana con sede a Milano, attiva nel settore degli affitti brevi che, per conto di proprietari privati e istituzionali (banche, fondi e SGR), gestisce circa 1.000 proprietà tra appartamenti, palazzi e ville, in più di 120 località italiane ed europee. Lo studio ha preso in considerazione un campione di 500 appartamenti distribuiti tra Bologna, Firenze, Roma e Milano. Le prenotazioni per i soggiorni mid-long term dal 2021 al 2022 passano da sei a 15 a Bologna, da otto a 46 a Firenze, da 28 a 117 a Roma e da 39 a 143 a Milano. Quello che è più interessante, però, è il dato relativo alla durata media del soggiorno che va dai 109 giorni di Milano ai 101 di Roma. Dagli 85 di Bologna agli 83 di Firenze. Una durata media che dal 2021 al 2022 diminuisce alquanto nel caso di Bologna (da 149 a 60 giorni), in modo moderato a Milano (da 129 a 125) e Roma (da 104 a 100), e aumenta leggermente a Firenze (da 78 a 84). Dall’altra parte l’Adp (Average Daily Price, il prezzo medio giornaliero) registra i seguenti valori: Milano (92 euro), Roma (87), Firenze (84) e Bologna (39 euro). Vincenzo Cella, managing director Halldis ha detto: “L’incremento della richiesta di soggiorni di lungo-medio termine va di pari passo con la ripresa del settore degli affitti brevi in generale e il fatto che le dinamiche tra durata media e prezzi si incrociano in modo coerente, con le prime che si riducono seppur di poco e i secondi che sempre in modo lieve maggiorano, indicano che questa tendenza sarà duratura. Ciò implica per noi gestori professionali la necessità di mettere a punto un modus operandi dedicato, che integri e vada oltre quello per gli short rental (da meno di 30 giorni al solo weekend): un cliente che vuole una casa in affitto per un mese e più, necessita per esempio di un insieme di dotazioni più completo rispetto a quello di chi vi dimora il fine settimana. Anche i portali della distribuzione su cui ci appoggiamo sono differenti, spesso specifici e dedicati: è quindi necessaria una relazione particolare tra noi property manager e i canali”. Anche il CEO Halldis , Michele Diamantini ha detto: “Il Covid ha rappresentato un momento di pausa per il settore, ma la ripresa cui assistiamo, con un 2022 superiore ai dati pre-pandemici, dimostra che la formula degli affitti brevi ha margini di crescita notevoli. La richiesta di affitti di medio-lungo termine riflette il nuovo modo di vivere e lavorare: dallo smart working all’affermarsi del fenomeno del cosiddetto bleisure travel (dall’unione di business e leisure), il fatto cioè che un professionista decida di lavorare alcuni periodi dell’anno in un Paese straniero e porti con sé la famiglia, così da conciliare lavoro, relax e turismo di qualità. A maggior ragione ci saranno sempre più, da un lato la necessità di una gestione professionale degli immobili e delle proprietà, dall’altro la richiesta di abitazioni costruite e arredate per queste finalità, magari completate da parti comuni, servizi per le attività sportive delle famiglie e gli interessi culturali di ciascuno. Tale tendenza sarà assecondata non solo nei centri storici delle nostre città, ma in località secondarie, sui laghi o montagne minori, un ambito in cui spesso sono censite molte delle seconde case. È auspicabile pensare anche a forme flessibili di durata tra short e mid-long term, a tutto vantaggio dei proprietari.”