Dopo oltre un secolo, torna a Napoli nel 2023 la mostra che celebra il rapporto tra la città e il pittore francese Edgar Degas.

Durante la sua vita, il pittore fu profondamente legato al capoluogo campano per diverse ragioni.

Innanzitutto, Degas si recava spesso a Napoli, in visita al nonno paterno che aveva trovato rifugio proprio nella città partenopea, esule dalla Francia della Rivoluzione francese.

Inoltre, come spiegato Vincenzo Sanfo, esperto d’arte e curatore della mostra evento “Degas il ritorno a Napoli”, Edgar Degas amava molto Napoli per la sua unicità, il suo calore, il buon vivere, l’ottimismo

Proprio per celebrare questo legame, viene esposta a Napoli un’antologia di opere di Degas, provenienti da collezioni private e mai offerte in visione al pubblico prima d’ora.

Dove si terrà la mostra 2023 su Degas a Napoli, biglietti e orari

La mostra, intitolata “Degas, il ritorno a Napoli”, è stata realizzata da “Navigare Srl” in collaborazione con il Comune di Napoli e si terrà a partire da oggi, 14 gennaio 2023, nella Sala del Refettorio del Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore, a pochi passi da Palazzo Pignatelli di Monteleone, residenza del nonno paterno e di parte della famiglia, meglio conosciuto come Palazzo Degas.

Le circa 200 opere del pittore, rimarranno esposte a Napoli fino al 10 aprile 2023.

I visitatori, avranno la possibilità di ammirare, oltre ai dipinti, anche disegni, litografie, sculture e fotografie.

Oltre ad essere un grande pittore, Edgar Degas era anche uno scultore e un cultore della nascente arte della fotografia.

L’esposizione sarà visitabile con orario continuato, nei giorni feriali dalle ore 9:30 alle 19:30, mentre sabato, la domenica e festivi dalle 9:30 alle 20:30.

I biglietti per la mostra possono essere acquistati direttamente nella biglietteria presente sul posto e online sulla piattaforma ticketone.

Come è organizzato il percorso espositivo?

Secondo quanto spiegato dal curatore della mostra, il Professore Vincenzo Sanfo:

“Il vero scopo della mostra è aprire un percorso attorno a questo rapporto tra Degas e Napoli, affinché possa ampliarsi e possa creare la possibilità di creare delle mostre ancora più grandi e di indagare sul rapporto artistico tra vari autori e la città, da Degas fino a Warhol, artisti che qui a Napoli hanno scoperto nuove fonti di ispirazioni. È un racconto questo, fatto di tanti piccoli racconti”.

Le aree tematiche in cui si articola l’esposizione sono tre.

La prima è incentrata sugli anni giovanili di Degas e, in quest’area viene ricostruita l’atmosfera della Napoli di fine Ottocento attraverso l’esposizione di alcune immagini storiche e l’analisi del ritratto del nonno Hilaire Degas, il primo importante dipinto realizzato proprio a Napoli dal futuro pittore impressionista, e quello della famiglia Bellelli, suoi parenti, proposti in mostra in una riproduzione multimediale.

La seconda area tematica, invece, ripercorre i temi più rappresentativi dell’arte di Degas quali, ballerine, prostitute, cavalli da corsa e café-chantant della Belle Époque, attraverso una galleria di disegni, studi preparatori, numerose incisioni tra monotipi, litografie e xilografie, e tre sculture in bronzo.

A corredo dell’esposizione anche una selezione di volumi d’epoca dedicati alla persona e all’artista Degas.

L’ultima area del percorso espositivo rappresenta, infine, la parte più prestigiosa dell’intera esposizione poiché racchiude al suo interno il prezioso “Ritratto di Eugene Manet”, fratello del celebre Edouard Manet, realizzato da Degas e proveniente dalla Vente Degas, realizzata alla morte dell’artista.

In questa sezione vengono mostrati degli aspetti più mondani della vita di Degas, partendo dalle sue frequentazioni con altri artisti fino ad arrivate agli anni più bui e tormentati della sua esistenza, quando il pittore fu colpito dalla cecità.

Inoltre, rientrano in quest’area anche 34 fotografie, realizzate da Degas e provenienti dalla Biblioteca Nazionale francese che evidenziano l’interesse dell’artista per la nuova invenzione della macchina fotografica, utilizzata dal pittore come strumento di studio per il movimento del corpo umano e dei cavalli.