ESPLOSIONE GASDOTTO LETTONIA – Un’esplosione ha colpito un gasdotto che collega la Polonia con la parte settentrionale di Lituania e Lettonia, nel nord del Paese. A riportare la notizia è stata l’emittente pubblica lituana Lrt, che ha inoltre pubblicato le immagini di un incendio nell’area e ha sottolineato che al momento non sono state segnalate vittime.
Lo spiacevole evento è avvenuto intorno alle ore 17.00 locali di venerdì 13 gennaio 2023, nel villaggio di Pasvalio Vienkiemiai, nel distretto di Pasvalys. Secondo quanto riportato, le fiamme hanno raggiunto un’altezza di 50 metri.
La Polizia ha evacuato per precauzione l’adiacente villaggio di Valakliai, con una popolazione di circa 250 abitanti. Il portavoce della società Amber Grid, che gestisce l’infrastruttura ha rassicurato: “Stiamo indagando sulla causa dell’esplosione“.
Esplosione gasdotto Lettonia, l’origine dell’accaduto
Un incidente tecnico sarebbe la causa dello scoppio. L’esplosione è avvenuta vicino all’autostrada Pasvalis-Siauliai, il traffico è stato temporaneamente interrotto. Il governatore della regione di Pasvaly, Gintautas Geguzinskas ha detto: “Non ci sono edifici residenziali nelle vicinanze, ma nessuno sa a quale distanza potrebbe essere necessario evacuare i residenti“.
A riferire dell’incidente tecnico, è stato Raimonds Cudars, Ministro dell’Energia della vicina Lettonia, che ha parlato all’Agenzia di stampa BNS (Baltic News Service, News from Estonia, Latvia and Lithuania). Il gasdotto trasporta il gas naturale da Klaipeda, in Lituania, alla Lettonia. Cudars ha aggiunto che finora, lo scoppio non ha causato problemi con le forniture di gas naturale in Lettonia.
Lo scorso settembre, lo scoppio dei due gasdotti Nord Stream 1 e 2
Non è la prima volta che accade un incidente del genere negli ultimi tempi. Questo è l’ultimo di una lunga serie di incidenti e sabotaggi che stanno colpendo le infrastrutture energetiche europee. Il più noto è quello dello scorso settembre, che ha riguardato le condotte sottomarine del Nord Stream.
Alcuni avevano paragonato l’episodio ai tempi della Guerra fredda. L’oggetto del contendere, in quel caso, erano stati i due gasdotti Nord Stream 1 e 2, che portano in Europa il gas russo. Dati i tempi e i modi, e i danneggiamenti con alcune perdite sottomarine, si era parlato esplicitamente di sabotaggio: “L’UE ritiene che le perdite di questa settimana da due gasdotti sottomarini tra Russia e Germania non siano una coincidenza, ma che si tratti di un atto deliberato“, aveva dichiarato l’Alto Commissario per la Politica estera dell’UE, Josep Borrell. Quest’ultimo aveva sostenuto, che le perdite potevano essere “la conseguenza di esplosioni provocate da sommozzatori o da un sottomarino. L’Europa prepara una forte risposta al deliberato sabotaggio“. I responsabili di quell’atto, non sono ancora stati individuati.
Intervistati i diplomatici e 007 di diversi paesi europei, un quotidiano statunitense aveva dichiarato: “Alcuni si sono spinti fino a dire che non pensano che la Russia sia responsabile. Altri, che continuano a considerare la Russia un sospetto primario, hanno detto che attribuire in modo positivo l’attacco, a qualsiasi Paese, potrebbe essere impossibile“.
In sostanza, non ci sono prove che Mosca abbia dolosamente fatto esplodere con sottomarini, sub o droni, le line di approvvigionamento.
“Dopo mesi di indagini, numerosi funzionari affermano in privato che la Russia potrebbe non essere respinsabile degli attacchi ai gasdotti Nord Stream“, aveva sostenuto il Washington Post.