Avvisi bonari, arrivano le ultime novità e i nuovi chiarimenti sulla riduzione delle sanzioni e sulla rateizzazione dalla circolare dell’Agenzia delle entrate del 13 gennaio 2023. Il comunicato riguarda la chiusura agevolata degli avvisi bonari con la possibilità di ridurre la sanzione al 3% dal precedente 10%, per i contribuenti che intendano avvalersi di condizioni vantaggiose in merito alle comunicazioni che l’Agenzia delle entrate invia per segnalare errori materiali e di calcolo all’interno della dichiarazione dei redditi. Tali errori derivano da un’imposta da pagare che non è stata versata, oppure da un maggiore tributo rispetto a quello pagato. Inoltre, le indicazioni dell’Agenzia delle entrate riguardano anche le altre possibilità offerte dalla legge di Bilancio 2023 sulla ridefinizione agevolata delle rate in corso al 1° gennaio scorso e l’allungamento da otto a venti delle rate trimestrali dei piani di rateizzazione dei debiti che emergano dai controlli sulle dichiarazioni.
Avvisi bonari rateizzazione sanzioni, ultime novità e chiarimenti dell’Agenzia delle entrate
Con la circolare di oggi, la numero 1/E, l’Agenzia delle entrate ha specificato che le norme sugli avvisi bonari si applicano alle dichiarazioni dei redditi relative agli anni 2019, 2020 e 2021. In particolare, le agevolazioni concesse nel pagamento di quanto dovuto beneficiano di sanzioni ridotte dal 10% al 3% al fine di andare incontro ai contribuenti che, negli ultimi anni, hanno subito le difficoltà sia della pandemia che dell’aumento dei prezzi sui prodotti energetici. Pertanto, la riduzione delle sanzioni si applicano sulle somme dovute a titolo di imposta non versata o pagata in ritardo. Ne beneficia anche il contribuente che sia incorso nel lieve inadempimento, come avviene nel caso di ritardato pagamento delle imposte dovute o anche della prima rata. Il termine per considerare lieve l’inadempimento è fissato in sette giorni. La sanzione ridotta si applica anche nel caso di carenza per una frazione non eccedente il 3% e, comunque, non superiore a 10.000 euro nel versamento delle imposte dovute o di una rata. Infine, il 3% di sanzione è concesso anche ai contribuenti che versino tardivamente una rata differente dalla prima entro il termine di pagamento della rata susseguente.
Rideterminare nuove rate per il 2023
In merito alle dichiarazioni dei redditi dal 2019 al 2021, l’Agenzia delle entrate specifica che, a seguito dei controlli automatizzati dei documenti, l’agevolazione consente di calcolare la sanzione dovuta al 3%, mentre rimangono da pagare per intero le imposte, i contributi previdenziali, gli interessi e le somme aggiuntive. Il calcolo del 3% deve essere effettuato, quindi, sulle imposte non versate o pagate in ritardo. Inoltre, nel perimetro di applicazione dell’avviso bonario, le agevolazioni si applicano per le comunicazione con termine di pagamento non ancora scaduto alla data di entrata in vigore della legge 197 del 2022 (legge di Bilancio 2023), ovvero al 1° gennaio scorso, ossia le comunicazioni pervenute ai contribuenti per le quali, alla stessa data, non sia ancora scaduto il termine di trenta giorni (novanta per gli avvisi telematici) per versare le somme dovute o la prima rata e le comunicazioni pervenute dopo il 1° gennaio scorso. Nelle agevolazioni sono incluse anche le rateizzazioni intraprese negli anni scorsi per le quali, alla data del 1° gennaio scorso, non siano state ravvisate cause di decadenza. Per queste rateizzazioni è ammesso il ricalcolo della sanzione al 3% dell’imposta dovuta o pagata con ritardo della parte residuale, dopo aver considerato i pagamenti delle rate eseguiti entro lo scorso 31 dicembre. Infine, si possono estendere le rate fino a un massimo di venti: pertanto, le somme dovute a seguito dei controlli possono essere dilazionate fino al limite di 20 rate trimestrali, di uguale importo, anziché considerare le otto rate previste precedentemente, a prescindere dall’importo da pagare. Questo tipo di agevolazione ammette alla nuova rateizzazione sia le rate non ancora pagate che quelle in corso alla data del 1° gennaio 2023.