Il mondo del lavoro è oggi più che mai difficile e insidioso. Da sempre è un argomento molto dibattuto e al centro di continue trasformazioni. Di recente, questi cambiamenti sono stati conseguenze fortemente legate e scaturite, dallo scoppio della pandemia COVID-19, che ha di certo messo in evidenza quanto oggi esso sia dinamico e non più legato a visioni ormai superate, di quando per moltissimi l’obiettivo era quello di trovare “l’occupazione per la vita che avrebbe accompagnato fino alla pensione”.

Negli ultimi anni abbiamo assistito alla nascita di nuove occupazioni, lavori, caratterizzati da dinamicità, creatività ed elasticità e che hanno conferito una considerazione delle vecchie mansioni sempre più obsoleta, priva di stimoli, triste ed avvilente. È una realtà che interessa sempre più individui che “il lavoro oggi lo inventano”, se non lo trovano o addirittura non lo cercano neanche, mirando alla condizione giusta, quella moderna, per cui si è padroni del proprio tempo e della propria situazione economica.

Il mondo del lavoro oggi, corsa al cambiamento

La velocità e la dinamicità che oggi interessa i cambiamenti in abito lavorativo sono caratteristiche che se da un lato creano entusiasmo e stanno al passo dei cambiamenti economici e sociali, dall’altro dovrebbero non essere però una giustificazione al fatto che spesso si trascura l’altra faccia della medaglia di questa corsa evolutiva, quella che riguarda coloro che rimango indietro e per cui si crea il gap sociale.

Formazione

A proposito di occupazione, ciò a cui molto spesso oggi si assiste è l’insufficienza della preparazione e professionalità nel posto di lavoro, realtà strettamente legata tanto al bagaglio etico quanto a quello personale del lavoratore. Si fa spesso confusione in merito al fatto che non è sufficiente l’essere tecnicamente preparati, onestà e rispetto sono caratteristiche altrettanto importanti e molte volte trascurate.

Graziana Caldarella