É stata approvata la Risoluzione Pompiglioni per aiutare chi soffre di Disturbi Alimentari e per potenziamene le terapie. La risoluzione bipartisan è stata approvata questa mattina (12 Gennaio 2023) e porta la firma del consigliere regionale della lega, Massimiliano Pompignoli. La commissione sanità, durante cui è stata approvata, impegna òa giunta dell’Emilia Romagna “a sostenere e potenziare su tutto il territorio regionale le terapie di chi soffre di disturbi alimentari; un fenomeno drammaticamente in aumento, in particolare tra i giovani e le donne”.L’atto è stato firmato anche da Ottavia Soncini e Francesca Marchetti (Partito Democratico).
La decisone: frutto di un lungo percorso
“Questa risoluzione – spiega Pompignoli – è frutto di un lungo percorso di approfondimento che ci ha visti lavorare in maniera condivisa per aiutare con strumenti concreti chi soffre di questa insidiosa e diffusa patologia. In regione, nel 2021, sono stati 2.008 i pazienti presi in carico per disturbi del comportamento alimentare, tra Centri di salute mentale (1.379 persone, il 91% donne) e Neuropsichiatrie dell’infanzia e dell’adolescenza (629), con un aumento del 27,5% rispetto all’anno precedente (1.575).
Alcune situazioni si sono aggravate tanto da richiedere il ricovero ospedaliero: complessivamente 856 persone di tutte le età, di cui 701 donne (l’81,9%)” si sottolinea. Infine, oltre due terzi degli assistiti (1.396, pari al 69,5%) si concentra tra i 12 e i 30 anni, con un incremento del 51,9% complessivo e del 124,4% tra i minori, rispetto al 2016, complice anche la pandemia da Covid”.
Le richieste
Nel testo si chiede che le linee di intervento di Dna (Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione) e Pdta (Percorso diagnostico terapeutico assistenziale) vengano uniformate in tutte le aziende usl della Regione. Si sollecita poi l’attivazione di gruppi di auto-mutuo-aiuto quale strumento di sostegno delle famiglie e persone coinvolte dalle problematiche legati ai Dna, anche con il coinvolgimento dei soggetti della rete regionale.
Si chiede, inoltre, che vengano potenziati i programmi di trattamenti integrati Ebm medico-nutrizionale, psicologico/psicoterapeutico, psicologico/psicoterapeutico, psichiatrico/ neuropsichiatrico e riabilitativo psiconutrizionale. Infine, si chiede di valutare il rafforzamento del personale dedicato, con attenzione particolare ai neuropsichiatri infantili, nei distretti in cui è articolata la rete di supporto ai dna.
I dati che fanno riflettere
L’anoressia è diventato un grave disturbo alimentare sempre più diffuso tra la giovanissime (età compresa tra gli 11 e i 12 anni). A confermare il dato è l’esperienza proveniente dal nuovo reparto dell’Ospedale Auxologico Piancavallo diretto dal foggiano Leonardo Mendolicchio, tra i massimi esperti di disturbi alimentari.
Il 30% delle richieste di ricovero giunte riguarda, appunto, giovani adolescenti colpite da anoressia prepuberale bisognose di assistenza per una patologia che si presenta il più delle volte in forma grave.
Il numero di bambini e di adolescenti affetti da disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (Dan) in Italia è in preoccupante aumento: secondo l’Istituto Superiore di Sanità, ha già toccato quota 2.5 milioni. I dati Istat rivelano inoltre che il 25% dei bambini e degli adolescenti è in sovrappeso e che, nel 2021, l’età dell’insorgenza si è abbassata a 10 anni. Nel complesso, un bambino su dieci ha presentato disturbi alimentari.
Giulia Sacchi