Venerdì 13 porta fortuna o sfortuna? In molti si pongono questa domanda, seguita da un’altra: “E venerdì 17?”. Premettiamo che niente e nessuno porta iella e invitiamo i lettori a non credere alle superstizioni, facciamo chiarezza sul perché venerdì 13 venga considerato, secondo la tradizione, un giorno infausto. Per molti ci sarebbero una serie di strani eventi, accaduti sempre in questa giornata, che spingono i superstiziosi ad aver paura di questa giornata.

Venerdì 13 porta fortuna o sfortuna?

Più che il venerdì, ad essere temuto è il numero 13. Con il termine ‘triscaidecafobia’ si identifica la paura irrazionale del numero 13, una fobia che ha radici molto antiche. Tra queste, il numero dei partecipanti all’Ultima Cena, da cui sarebbe scaturita la consuetudine di evitare banchetti di tredici persone. Nella Cabala il numero viene associato alla morte, così come nei Tarocchi, la cui corrispettiva carta raffigura uno scheletro armato di falce, tuttavia non sempre con valenza infausta. L’associazione con il venerdì risalirebbe a un venerdì 13 del 1307 quando Filippo il Bello diede ordine di sterminare i cavalieri templari per impadronirsi delle loro ricchezze. Secondo il cristianesimo, inoltre, Gesù fu crocifisso di venerdì. Secondo lo storico greco Diodoro Siculo (vissuto nel primo secolo avanti cristo), Filippo II, re di Macedonia e padre di Alessandro Magno, fu ucciso da una sua guardia del corpo dopo aver fatto mettere una sua statua accanto a quella delle dodici divinità dell’Olimpo. Nella mitologia scandinava, il numero 13 è associato al Dio Loki: prima c’erano 12 semidei, poi arrivò lui che si comportò in modo crudele con gli esseri umani. Ad alimentare la superstizione nel corso del tempo, fino ad arrivare ai giorni nostri, sono stati la letteratura e il cinema: la pubblicazione nel 1907 del romanzo di Thomas W. Lawson ‘’’Friday, the Thirteenth’, è stata consolidata dalla prolifica saga cinematografica horror ‘Venerdì 13’ ‘(Friday the 13th) iniziata nel 1980. E’ soprattutto il mondo anglosassone a temere il venerdì 13. In quello spagnolo e latinoamericano, invece, è martedì 13. In Cina, tra i numeri che non godono di buon auspicio c’è il 7.

Venerdì 17 porta sfortuna in Italia?

In Italia il giorno che attira le antipatie delle persone è il venerdì 17. L’origine va ricondotta alla lingua degli antichi romani: il numero 17 si scrive XVII, che anagrammato diventa VIXI (“vissi“, quindi “sono morto”). Altre teorie fanno risalire la sfortuna del numero 17 a una delle più gravi sconfitte dell’Impero romano: la battaglia della foresta di Teutoburgo nell’anno 9 d.C, quando furono annientate tre intere legioni (la XVII, la XVIII e la XIX). L’episodio creò un enorme turbamento a Roma, tanto che non vennero più usati i numeri 17, 18 e 19 per alcuna legione.
La sfortuna del 17 potrebbe essere anche di origine biblica: nella Genesi (7,11) è indicato che il Diluvio universale ebbe inizio il 17 del 2º mese nell’anno seicentesimo della vita di Noè. La combinazione venerdì e 17 è, invece, di origini cristiana: nella Bibbia è scritto che Gesù morì di venerdì. Per alcune persone, più che una superstizione, quella del numero 17 può essere vissuta come una vera paura. In questo caso si parla di eptacaidecafobia.