Pescara Ponte del Mare. Un uomo questa mattina intorno alle 9 si è lanciato dal Ponte del Mare ed è morto sul colpo dopo un volo di diversi metri. Il corpo è stato ritrovato lungo la banchina Nord. Poco prima di lanciarsi nel vuoto, l’uomo avrebbe chiamato un amico per renderlo partecipe del gesto che stava per compiere. L’amico avrebbe allertato subito i soccorsi ma quando sono arrivati per l’uomo non c’era più nulla da fare. L’impatto è stato per lui fatale.
Pescara Ponte del Mare, la depressione dietro il drammatico gesto?
Un uomo di 60 anni era già deceduto quando sul posto è intervenuta l’ambulanza del 118. Sul posto per gli accertamenti è intervenuta la Polizia. Il sessantenne non è stato ancora identificato in quanto sul suo corpo non sono stati rinvenuti i documenti. Alcuni testimoni hanno raccontato di averlo visto arrivare in bicicletta sulla sommità del ponte ciclopedonale, arrampicarsi sulla struttura e lasciarsi cadere di sotto dalla parte del molo malgrado le urla di fermarsi. Prima di gettarsi nel vuoto, l’uomo ha contattato un suo amico che però non è riuscito a farlo desistere dal compiere il drammatico gesto. L’impatto non gli ha lasciato scampo: il personale sanitario, subito intervenuto, non ha potuto fare altro che constatare il decesso. Intervenuti anche gli agenti della squadra Volante della Questura, per tutti gli accertamenti del caso. La Polizia è ora al lavoro per identificarlo e ricostruire le motivazioni del gesto. L’uomo potrebbe essersi suicidato in quanto affetto da depressione. Non sappiamo se l’uomo stava vivendo un momento delicato della sua vita. La testimonianza dell’amico contattato pochi attimi prima di morire sarà fondamentale per capire da cosa sia originato il suicidio.
Chi è la vittima
Non si hanno informazioni al momento sull’identità della vittima. Sappiamo solo che l’uomo deceduto questa mattina aveva intorno ai 60 anni.
Gli altri casi
In Italia si verifica un suicidio in media ogni 16 ore e un tentato suicidio ogni 14.In particolare si è notato un aumento di casi tra i giovani. Lo scorso anno l’Abruzzo era rimasto sconvolto da due diversi casi. Il primo riguardava un ragazzo di 23 anni trovato senza vita nelle acque del fiume Reno il 7 ottobre scorso. Si è tolto la vita lanciandosi dal Pontelungo a Borgo Panigale, Bologna, dopo aver annunciato a parenti ed amici che si sarebbe laureato a breve, organizzando anche una festa. Secondo quanto emerso, però, era ben lontano da quel traguardo che, probabilmente, gli sembrava irraggiungibile. Il ragazzo aveva mentito ai suoi genitori. Solo un anno fa un dramma simile aveva travolto un’altra famiglia abruzzese quando, apparentemente per gli stessi motivi un altro ragazzo abruzzese di 29 anni, sempre del Pescarese, si era tolto la vita lanciandosi dal ponte in via Stalingrado, ancora a Bologna. Il secondo caso si era consumato invece a Salle, in provincia di Pescara, dove un studente di 19 anni di Chieti, si è tolto la vita, lanciandosi dal ponte sul fiume Orta. Il ragazzo ha raggiunto il ponte con la sua auto, è salito sul tetto e si buttato di sotto, superando le alte barriere di sicurezza. La salma era stata poi recuperata nel tardo pomeriggio dai Vigili del Fuoco, e trasportata all’obitorio dell’ospedale di Pescara a disposizione dell’autorità giudiziaria.