Marco Di Campli San Vito è da poco passato agli onori della cronaca per uno scherzo radiofonico degno di Orson Welles con la sua “Guerra dei mondi”. Si è presentato nei panni di Babbo Natale e, in quanto tale, ha rilasciato una lunga intervista tra il comico, il cinico e il poetico. Un’idea geniale dell’artista abruzzese che racconta bene la sua cifra stilistica che l’ha reso tra i nomi più attivi del teatro italiano. Di questo e non solo ha parlato in diretta a “Bagheera”, condotta tutti i giorni dal lunedì al venerdì in pieno drive-time dal collega Bussoletti e il sabato nell’edizione serale dalle 20 alle 22 per il “Bagheera Saturday Night Show”. Ecco i passaggi più importanti della loro chiacchierata.

Marco Di Campli San Vito, l’incubo di Babbo Natale

“E’ stato bello essere Santa Claus. Fa un lavoro appagante ma anche stressante. Cosa possa spaventarlo più di tutti? Secondo me l’essere assorbito da Amazon. Quello fa consegne in tutto il mondo da troppo tempo per finire nella morsa di Bezos. Poi non potrebbe farsi la sua bella vacanza alle Maldive con la Befana. Ogni anno partono il 7 gennaio e si concedono due o tre mesi di relax al sole su una spieggia candida.”

Marco Di Campli San Vito, lo studio

“Io studio sempre e non studio mai. Mi preparo continuamente osservando, rubando con gli occhi, leggendo, guardando film e spettacoli. E’ così che trovo quasi per caso voci diverse dalla mia, posture lontane dal mio modo d’essere e espressioni che si sposano alla perfezioni con nuovi personaggi.”

Sulle gioie del teatro

“E’ qualcosa che non si può spiegare. Ti entra sotto pelle e non se ne va più. Lo fai perché lo devi fare. Una volta recitavo in uno spettacolo in cui ero un nord africano, “La mattanza”. Alcuni del pubblico non capirono che era un personaggio e m’insultarono con epiteti razzisti. Fu un enorme complimento. Nella loro ignoranza non s’erano accorti che era finzione.”

Sulla collaborazione con Francesco Cordio

“So che ha recentemente finito di girare il film “Luigi Berlinguer – Una vita di bolina“. Non vedo l’ora di vederlo perché il suo modo di raccontare le cose mi piace molto. Ho avuto la fortuna di lavorarci insieme diverse volte, siamo cresciuti insieme, e credo che abbia uno stile tutto suo che piano piano il pubblico stia riconoscendo.”

Sul rapporto con i colleghi

“Gli artisti si vogliono bene tra loro, non c’è invidia né competizione. E’ una cosa diversa dal fare sport. Se eccelle uno, non si esclude che possa eccellere anche un altro. Anzi, spesso chi ce l’ha già fatta può aiutare un collega ancora in difficoltà. Spesso vado a spettacoli di amici, concerti, mostre e spesso tutti loro sono nel pubblico quando a teatro ci sono io. E’ una magia a cui non saprei rinunciare.”

Ecco il link dell’intervista da Babbo Natale di Marco Di Campli San Vito:

https://www.radiocusanocampus.it/it/babbo-natale-intervista-in-esclusiva-a-santa-claus

Ecco il link del podcast dell’intera intervista di Marco Di Campli San Vito:

https://www.radiocusanocampus.it/it/marco-di-campli-san-vito-teatro-in-italia