Omicidio Olbia. Svolta clamorosa nelle indagini per la scomparsa di Rosa Bechere, scomparsa improvvisamente dalla sua abitazione. La donna sarebbe stata uccisa e fatta sparire dai suo vicini di casa che volevano incassare il suo reddito di cittadinanza. A denunciare la scomparsa della sessantenne erano state le assistenti sociali che si occupavano di lei dopo l’arresto del compagno avvenuto a marzo dello scorso anno. Dopo un mese e mezzo dalla sua scomparsa, gli inquirenti sono riusciti a ricostruire gli ultimi contatti e nel registro degli indagati sono finiti i due vicini di casa.

Omicidio Olbia, indagati i vicini di casa

Due vicini di casa si sarebbero macchiati dell’omicidio di Rosa Bechere. Gli indagati sono Maria Giovanna Meloni, olbiese di 42 anni e il compagno Giorgio Beccu, 49 anni, residente a Berchidda. I due avrebbero ucciso e occultato il cadavere della sessantenne per incassare le somme degli assegni di invalidità e di reddito di cittadinanza. Secondo la Procura di Tempio Pausania la coppia era riuscita a sottrarre alla donna le carte Bancoposta e Postepay su cui venivano accreditate le somme oltre che i risparmi che erano custoditi nell’abitazione della donna. La coppia, secondo la procura, sarebbe venuta in possesso anche di un ulteriore accredito di un rimborso Inps da 10mila euro. In base ad una prima ipotesi formulata da chi sta conducendo le indagini, i vicini di casa avrebbero somministrato alla donna scomparsa dei farmaci che avrebbero limitato le sue capacità cognitive. Rosa Bechere aveva accusato anche un malore prima della sua scomparsa ed era stata ricoverata. E’ probabile ritenere che la condotta reiterata dei vicini di casa abbia potuto portare alla morte della donna. I magistrati ritengono che si tratti di un omicidio premeditato in quanto i vicini di casa avrebbero deciso di somministrare nel tempo i farmaci essendo consapevoli che la morte sarebbe poi sopraggiunta. La coppia viveva nello stesso condominio in cui abitava la donna. L’ipotesi di reato è di omicidio e occultamento di cadavere. Le indagini però proseguono a ritmo serrato. Per il momento non è stato rinvenuto nessun cadavere. I carabinieri di Olbia hanno proceduto a varie perquisizioni e diverse abitazioni sono state poste sotto sequestro. Per quarantacinque giorni i carabinieri hanno battuto a tappeto il quartiere San Nicola e la città, ma le ricerche non hanno portato nessun esito. Fino a che, le indagini non si sono mosse in un’altra direzione, quella dell’omicidio.

Un macabro dettaglio

Rosa Bechere e i due vicini di casa accusati dell’omicidio della donna vivevano nello stesso condominio in cui a marzo dello scorso anno era stato ucciso Antonio Cozzolino. L’uomo era deceduto in seguito ad una lite con Davide Iannelli, compagno di Rosa Bechere, che era stato poi arrestato per l’omicidio. I due erano venuti alle mani e Iannelli aveva preso una tanica di benzina. Dopo averla svuotata su Cozzolino aveva preso un accendino e appiccato il fuoco. La vittima era stata poi soccorsa con un estintore da un autista di un autobus di linea della Aspo che passava di lì. Il 49enne era stato trasportato al Centro Ustioni di Sassari ma era poi deceduto.

Chi è Rosa Bechere

La donna di 60 anni scomparsa ad Olbia da un mese e mezzo si chiama Rosa Bechere. Dopo essere sparita dalla sua abitazione in Via Petta, Olbia, situata in un condominio del rione San Nicola di lei non si hanno più notizie. Rosa è originaria di Genova ed è invalida. Era seguita dagli assistenti sociali dopo che il compagno era stato arrestato per omicidio lo scorso anno.