Abusata dal patrigno dall’età di 6 anni. È la storia di Sonia (nome di fantasia) che, dopo quindici anni di violenze, è riuscita finalmente a denunciare l’uomo, un 50enne originario di Terracina, ora arrestato e trasferito presso il carcere di Rieti. A puntare il dito contro di lui, anche la prima moglie, che spiega di essere stata ripetutamente vittima di violenze da parte dell’ex marito e in più occasioni fotografata contro la sua volontà. L’uomo si dichiara innocente.

Abusata dal patrigno dall’età di 6 anni, ragazza trova il coraggio di denunciare: 50enne a processo

Sonia era appena una bambina quando il suo patrigno avrebbe iniziato ad abusare di lei. Da allora, le violenze si sarebbero protratte per quindici anni, fino a quando la ragazza non avrebbe finalmente trovato il coraggio di denunciare l’uomo, un 50enne originario di Terracina, ora arrestato e trasferito presso il carcere di Rieti, da dove dovrà difendersi dalle accuse a suo carico.

Secondo quanto emerso finora dalle indagini, sembra che l’uomo abbia ripetutamente abusato della ragazzina, dopo averle detto che era importante che conoscesse il corpo maschile, convincendola a toccarlo. In più occasioni, il 50enne avrebbe anche diffuso alcuni suoi scatti online. In particolare, vedendo la ragazzina prendere il sole in spiaggia, avrebbe scattato delle foto e poi le avrebbe modificate eliminando “il pareo indossato dalla bambina”, diffondendo gli scatti via mail. Oggetto: “Figlia di M.”.

Nella giornata di ieri, 12 gennaio, l’uomo è stato accompagnato dai secondini presso il Tribunale situato in Piazzale Clodio e lì, nel corso di un’udienza, avrebbe negato di aver toccato la ragazza. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe invece approfittato dello “stato di inferiorità fisica e psichica” della ragazzina che, per paura, per anni non avrebbe denunciato, continuando ad essere abusata all’oscuro della madre. In aula anche gli investigatori, sentiti come testimoni. “Abbiamo esaminato tutto il materiale informatico sequestrato da computer e hard disk, abbiamo trovato i file originali ma non quelli modificati e inviati”, hanno dichiarato.

Tuttavia, a puntare il dito contro l’uomo, è stata anche la sua prima moglie, con cui è stato sposato tra il 1990 e il 1996. La donna avrebbe raccontato ai giudici delle violenze subìte da parte del soggetto, spiegando di non aver mai denunciato le aggressioni, ma di essere ancora in possesso dei referti del pronto soccorso. E avrebbe anche aggiunto di essere stata più volte fotografata senza la sua volontà mentre era in bagno. L’uomo si è difeso sostenendo che la donna fosse consenziente. Saranno le indagini a fare luce sulla vicenda e a chiarire le sue responsabilità.

Ragazza violentata per anni dal patrigno a Milano: 73enne condannato a 10 anni e 6 mesi

Una vicenda simile ha coinvolto anche la città di Milano dove, il 4 gennaio scorso, un 73enne è stato condannato a 10 anni e 6 mesi di carcere con l’accusa di violenza sessuale aggravata per aver abusato per anni della figlia della sua compagna, oggi 38enne. Il procedimento era stato avviato nell’estate del 2020, quando la donna aveva trovato il coraggio di raccontare tutto – come aveva fatto già nel 2005, prima di ritrattare per paura -. Da allora le indagini e la successiva sentenza, arrivata a fine 2021, hanno chiarito che, tra il 2005 e il 2020, la donna sarebbe stata ripetutamente violentata dal patrigno, sempre all’interno della casa familiare. In due occasioni, nel 2005 e nel 2009, la vittima sarebbe anche stata costretta ad abortire, mentre nel 2007 avrebbe dato alla luce una bambina. Ma, secondo quanto rivelato dagli inquirenti, sembra che la donna sia anche stata obbligata a due matrimoni combinati con cittadini stranieri che avrebbero in questo modo ottenuto il permesso di soggiorno, versando in cambio dei soldi al 73enne.