Incendio Gussago, una villetta ha preso fuoco, ai piedi della Santissima. Un grosso incendio sembra essere stato generato da un corto circuito.

Le fiamme hanno invaso la casa di due anziani: Giuseppe Peroni, chimico in pensione di 90 anni, e sua moglie Stefania, di 84 anni.

Avendo il camino, l’uomo era uscito per fornirsi di legna. Una volta che ha visto il fumo alzarsi, è intervenuto per portare in salvo la moglie. La donna ha riportato una leggera ustione a una mano.

In breve tempo, le fiamme hanno divorato la loro abitazione. La villetta realizzata negli anni Sessanta è rimasta infatti inagibile. Questa è stata la dichiarazione, fino a nuovo ordine. L’incendio a letteralmente divorato la villa.

Incendio Gussago, la lucidità di Giuseppe Peroni, di 90 anni

Sul posto sono giunti i Carabinieri e tre unità dei Vigili del Fuoco, che hanno iniziato a spegnere l’incendio. La povera anziana, che fortunatamente si è salvata, è in stato di choc. È stata fatta sdraiare infatti, nell’ambulanza, affinché possa tranquillizzarsi dopo lo spiacevole accaduto.

Nemmeno il tempo di prendere coscienza, che dal comignolo si è visto uscire una fitta colonna di fumo, che l’abitazione è stata avvolta dalle fiamme e si è incenerita nell’immediato. È stata una serata di panico per i due anziani coniugi di Gussago, scampati in extremis alle conseguenze del rogo nella loro villetta in via Santissima. Si tratta della strada che dirige al santuario, immersa tra i vigneti.

Il fattaccio è successo intorno alle ore 19.00 di oggi giovedì 12 gennaio 2023. Il 90enne Giuseppe Peroni, uscito per prendere la legna da ardere nel camino, ha visto improvvisamente dei bagliori provenire dal tetto. Nell’aria si sprigionava già un senso e acre fumo. Con spirito di prontezza e lucidità, Giuseppe è rientrato subito in casa per soccorrere e mettere in sicurezza la moglie Stefania, di sei anni più giovane di lui.

Uscendo all’esterno, la coppia Peroni si è messa in salvo, mentre la loro casa continuava ad ardere. I due coniugi sono molto conosciuti in paese, e per qualche tempo saranno ospiti del custode della loro proprietà.

Sul luogo delle fiamme, sono arrivati i Carabinieri e quattro squadre dei Vigili del Fuoco, ma nonostante il tempestivo intervento, l’abitazione ha subito comunque l’incenerimento per via del rogo. Per la donna, che ha riportato una lieve ferita, non è stato necessario il ricovero in ospedale.

Le cause dell’incendio sono ancora al vaglio dei pompieri, ma tra le ipotesi prese in considerazioni, ci sono un ritorno di fiamma del camino o un corto circuito.

Gussago, i due anziani proprietari della villetta: “Ricostruiremo la nostra casa”

Dopo il violenti incendio che l’altra sera ha devastato la loro casa ai piedi della Santissima, la coppia dei due pensionati, di 90 e 84 anni, scampati alla tragedia, pensa già alla ricostruzione.

Giuseppe Peroni, professore di Chimica in pensione, e la moglie Stefania, hanno trascorso la notte in un piccolo edificio agricolo di loro proprietà, in campagna, rifiutando cortesemente ogni offerta di ospitalità giuntagli.

Nella giornata di ieri, i parenti hanno raggiunto Giuseppe e Stefania per portargli degli abiti di ricambio, e anche il sindaco, ha offerto il proprio aiuto. Il professore ha ringraziato, affermando che riusciranno a rialzarsi da soli. La casa è attualmente distrutta, tranne una posizione del seminterrato che fortunatamente si è conservata.

Come nel 1960, anno di costruzione della villetta in via Santissima 17, sul colle Barbisone, sotto l’ex monastero, bisognerà ripartire daccapo.

L’incendio è scoppiato giovedì sera intorno alle ore 19.30. Giuseppe era uscito di casa per recuperare un po’ di legna di ulivo per il camino. Rientrando aveva percepito odore acre di fumo. Nel mentre sua moglie era in cucina per preparare la cena: “Sono corso là. Il fumo era soffocante. L’ho presa per mano e siamo usciti, senza prendere nulla“.

Secondo la testimonianza del marito di Stefania, le fiamme sarebbero partite dall’area nord della casa disabitata, dove erano posti il quadro elettrico e gli impianti. Secondo lui, può essersi trattato di un cortocircuito. Le autobotti sono state collegate tra loro, mentre un’unità faceva la spola per fare il pieno d’acqua in piazza.