Dopo lo scandalo dei documenti classificati scoppiato non più di poche ore fa, una nuova serie di pagine sono state rinvenute nelle proprietà del Presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden.

Un secondo lotto di documenti nella casa di Biden in Delaware

Secondo la CNN, i documenti di Biden risalgono all’epoca in cui era vicepresidente degli Stati uniti sotto Barack Obama (2009-2017). Il ritrovamento arriva pochi giorni dopo i primi dieci file trovati dagli avvocati di Biden nell’ufficio che il democratico aveva occupato a Washington tra il 2017 e il 2019, e utilizzato in qualità di professore onorario dell’Università della Pennsylvania. Della prima tranche di documenti si sa che risalivano al 2013 e al 2016. Come nel caso di Donald Trump, che si era portato nel resort di Mar-a-Lago, in Florida, più di trecento dossier, tra cui molti considerati “top secret”, anche Biden deve chiarire perché i suoi dossier si trovassero in un ufficio privato.

Biden assicura piena collaborazione

Mentre a Washington la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre era parsa in evidente difficoltà, lo stesso è stato per il Presidente: pressato dai reporter durante il suo viaggio ufficiale in Messico, Biden si è limitato a dire di essere rimasto “sorpreso” dalla scoperta dei documenti, e di non conoscerne i contenuti. I ritrovamenti sono stati fatti in due luoghi all’interno della sua casa a Wilmington, nel Delaware. I documenti si trovavano in un deposito nel garage di Biden e in una stanza adiacente, secondo quanto riferito dalla presidenza americana. Biden trascorre spesso i fine settimana a casa e il presidente americano ha affermato che i documenti erano in un “garage chiuso a chiave” e che sta collaborando pienamente con il Dipartimento di Giustizia.

Le opposizioni accontentate: nominato procuratore speciale

Lo scontro politico è solo all’inizio. Il repubblicano Mike Turner, deputato rappresentante dell’Ohio e presidente della commissione Intelligence, ha contattato il direttore delll’intelligence Avril Haines, dicendo che la decisione di Biden di tenersi documenti riservati è una “potenziale violazione delle leggi che proteggono la sicurezza nazionale, inclusi l’Espionage Act e il Presidential Records Act”, cioè una legge che vieta interferenze sulla sicurezza militare e nazionale degli Stati Uniti e l’obbligo di un presidente, e vicepresidente, di consegnare tutti i documenti ufficiali. Per questo, le richieste di indagini si sono moltiplicate finché l’attorney general Merrick Garland ha nominato Rob Hur procuratore speciale per indagare sui documenti classificati trovati nell’ex ufficio privato e in casa di Joe Biden.

La difesa del Presidente: portati via inavvertitamente

Secondo l’avvocato del presidente Usa, Richard Sauber i documenti riservati rinvenuti in un ufficio privato e nella casa di Joe Biden sono stati portati lì “inavvertitamente“. “Siamo fiduciosi – prosegue il legale – che un’attenta indagine dimostrerà che questi documenti sono stati spostati inavvertitamente e che il presidente e i suoi avvocati hanno agito prontamente dopo aver scoperto questo errore”.