Accise cosa sono? Le accise sono una tassa che lo Stato impone sulla fabbricazione e vendita di determinati prodotti di consumo: dalla benzina ai tabacchi, fino ad alcuni oli. A differenza di altre tassazioni, si tratta di un tributo indiretto relativo a una serie predeterminata di consumi e non si applica in percentuale.
Accise, cosa sono e perché “convengono” allo Stato
Le accise servono al governo a trovare fondi in tempi relativamente brevi, perché se modificate iniziano da subito a generare nuovi flussi di denaro nelle casse dello Stato. Si parla infatti di gettito “immediato, sicuro e costante” anche perché scattano quando il prodotto fabbricato entra in commercio e quindi nel circuito del consumo: è un imposta che viene quindi pagata subito e non a una scadenza fissata. Le accise sono poi soggette a ritocchi: se sono necessari più fondi allo Stato è sufficiente alzare anche di poco.
Non solo la benzina
Anche se le accise più note sono quelle che riguardano la benzina, in realtà le paghiamo anche quando acquistiamo altri prodotti:
- oli minerali e loro derivati
- bevande alcooliche
- fiammiferi
- tabacchi lavorati
- energia elettrica
- oli lubrificanti
Le accise sui carburanti: l’elenco nel tempo
Il ricorso alle accise è aumentato nel corso degli anni: dal 1956 al 1996 sono state introdotte 8 accise, poi in soli dieci anni tutte le altre. Ecco l’elenco completo, con l’anno di introduzione e il relativo peso economico, anche se nel 1995 sono state accorpate:
- finanziamento della crisi di Suez (1956) – 0,00723 euro;
- ricostruzione post disastro del Vajont (1963) – 0,00516 euro;
- ricostruzione post alluvione di Firenze (1966) – 0,00516 euro;
- ricostruzione post terremoto del Belice (1968) – 0,00516 euro;
- ricostruzione post terremoto del Friuli (1976) – 0,00511 euro;
- ricostruzione post terremoto dell’Irpinia (1980) – 0,0387 euro;
- finanziamento missione ONU in Libano (1982 – 1983) – 0,106 euro;
- finanziamento missione ONU in Bosnia (1996) – 0,0114 euro;
- rinnovo contratto autoferrotranvieri (2004) – 0,020 euro;
- acquisto autobus ecologici (2005) – 0,005 euro;
- ricostruzione post terremoto de L’Aquila (2009) – 0,0051 euro;
- finanziamento alla cultura (2011) – 0,0071;
- finanziamento crisi migratoria libica (2011) – 0,040 euro;
- ricostruzione per alluvione che ha colpito Toscana e Liguria (2011) – 0,0089 euro;
- finanziamento decreto “Salva Italia” (2011) – 0,082 euro;
- finanziamento per ricostruzione post terremoto dell’Emilia (2012) – 0,024 euro;
- finanziamento del “Bonus gestori” (2014) – 0,005 euro;
- finanziamento del “Decreto fare” (2014) – 0,0024