RYANAIR MICHAEL O’LEARY – Ryanair, principale low cost d’Europa e primo vettore in Italia, ha trasferito altri 10 velivoli nelle basi italiane per l’estate 2023, portando la flotta italiana a 95. Intanto viene messa sempre più all’angolino ITA Arways, nata nell’ottobre 2021 e subentrata ad Alitalia. Scoraggianti gli investimenti delle rivali easyJet e Wizz Air. L’amministratore delegato del gruppo Ryanair, Michael O’Leary, ha rilasciato una lunga intervista a Milano al Corriere della Sera. Di seguito, a Roma, ha incontrato alcuni esponenti del governo Meloni.
Dai recenti conti, si evince come la low cost abbia alzato le stime sui profitti per l’anno finanziario 2023 (partito il 1° aprile e che terminerà il 31 marzo prossimo), dopo un “terzo trimestre più forte“, portandolo così da 1-1,20 miliardi a 1,325 miliardi-1,425 miliardi di euro. Tali risultati sono anche la conseguenza del rialzo delle tariffe e dell’incremento delle prenotazioni di questi giorni che stanno registrando valori record, un numero come 700 mila al giorno. O’Leary ha scherzato: “È così che gestisco Ryanair, scrivendo i numeri a penna”, dopo aver mostrato un foglio, scritto a mano, dove sono riportate le prenotazioni giorno per giorno.
Ryanair Michael O’Leary: “Prenotazioni da record. Nessuna paura per Covid e guerra”
Le prenotazioni infatti sono più che positive, come lui stesso ha affermato: “Decisamente bene, tanto che stiamo chiudendo una settimana che potrebbe battere il nostro record storico: se il dato più alto è stato, a inizio 2020, di 4,13 milioni di prenotazioni nei sette giorni, questa settimana dovremmo chiudere con 4,8 milioni grazie soprattutto all’Italia che sta andando benissimo“.
Alla domanda sul timore di una possibile recessione ha risposto: “Non adesso e al netto, è ovvio, di eventi con la risalita del Covid o un’evoluzione della guerra in Ucraina. Per quattro ragioni. La prima: gli europei continuano a viaggiare e la prossima estate lo faranno sempre più all’interno dei confini continentali perché l’Asia resta sempre un’incognita per loro e l’euro è troppo debole nei confronti del dollaro. La seconda: la ripresa dei viaggi d’affari. La terza: il flusso di crescita degli americani che visitano il nostro continente, in particolare l’Italia, grazie anche alla forza del dollaro sull’euro. La quarta: la progressiva riapertura dell’Asia che sta portando molte persone per vacanza“.
Nessun calo sulle prenotazioni, nonostante lo spettro della recessione: “Perché parliamo di una recessione anomala: certo, i costi sono in rialzo e l’inflazione si fa sentire, ma questo avviene in una situazione in cui in diversi Paesi lavorano quasi tutti e quindi hanno soldi da spendere“.
L’Amministratore delegato ha smentito un rialzo delle stime sui profitti dovuto ai costi maggiori rispetto al 2019: “No nel periodo aprile 2022-marzo 2023, il nostro anno finanziario, dove è merito del traffico ripreso in modo significativo perché eravamo già pronti e ci eravamo tutelati dal rincaro del cherosene acquistandolo in anticipo a prezzo fisso. In una piccola parte c’entrano anche le tariffe“.
In doppia cifra rispetto al 2019, anche vedendo i dati dei prossimi mesi: “Sì, in questo momento le tariffe più alte del 10% rispetto al periodo pre Covid ed è probabile che continuino a salire“.
Michael O’Leary è sereno per il futuro
Michael O’Leary è abbastanza tranquillo per l’estate 2023: “No: aeroporti e compagnie si faranno trovare preparati, ma penso che il controllo del traffico aereo sarà ancora un problema, in particolare in Germania e Francia, e questo porterà a ritardi e cancellazioni“.
Sul mercato italiano: “Porteremo gli aerei basati nel Paese a 95, anche in risposta alla riduzione delle operazioni di Wizz air, che ha chiuso la base di Bari dopo quella di Palermo, ed easyJet che taglia l’offerta a Napoli e Venezia“.
Wizz Air riduce, ma Ryanair no: “Se vediamo Roma Fiumicino loro stanno facendo collegamenti più lunghi, verso il Medio Oriente, l’Arabia Saudita, l’Islanda. Di fatto se ne vanno dalle rotte brevi perché non possono competere con Ryanair. Inoltre si concentrano soprattutto su Roma e Milano, le due principali città italiane“.
Sulle concorrenti, O’Leary ha detto: “Stanno solo evitando di competere con noi perché non sono in grado di farlo sul prezzo. Il problema di Wizz Air è che continuano a cambiare la programmazione, a prono e chiudono le rotte velocemente. Non credo sia una compagnia gestita bene dal punto di vista delle operazioni anche se hanno una buona flotta“.
Sulla quota di mercato di Ryanair in Italia e i vari numeri O’Leary non è ancora del tutto soddisfatto: “Siamo attorno al 42% oggi ed eravamo al 25% pre Covid. Nel 2019 Alitalia aveva il 15% e oggi ITA ne ha il 9%. No, possiamo e dobbiamo crescere di almeno un altro 10-15%“.
L’Amministratore delegato di ITA nelle ultime settimane ha messo in evidenza come la compagnia italiana sia riuscita a guadagnare fette di mercato, e in particolare prendendone gran parte a Ryanair. Ecco la risposta del manager irlandese: “Non è assolutamente vero, siamo noi a prenderci il loro mercato semmai. Del resto come fa ITA a guadagnare quote se ha meno aerei di Alitalia?“.
Sull’ipotesi Lufthansa-Ita: “I tedeschi sono la soluzione migliore per la compagnia italiana, del resto Alitalia ha già provato la ricetta Air France e Delta Air Lines e il risultato è stato che questi due vettori hanno drenato il traffico nel loro hub, ma penso anche che Lufthansa investirà in ITA solo se potrà gestirla. Altrimenti non ha senso lasciare la guida allo Stato italiano che in tre quarti di secolo ha fatto solo danni nella compagnia aerea“.
La motivazione secondo lui, per cui Lufthansa dovrebbe entrare in ITA: “Per portare il traffico da Milano e Roma nei loro hub“. Ecco cosa succederebbe se ITA dovesse finire nelle mani di Lufthansa: “Sì, chiederemo che ITA rilasci alcuni slot all’aeroporto di Roma Fiumicino“.
Michael O’Leary crede fortemente in una crescita italiana di Ryanair: “Assolutamente sì. Se vediamo anche i suoi grandi aeroporti – Fiumicino, Malpensa e Bergamo-Orio al Serio – c’è decisamente spazio per incrementare la connettività perché non sono strutture intasate, hanno ancora margini“.
L’Antitrust e le lamentele dei consumatori, prezzi troppo alti
L’Antitrust italiano sta indagando, perché secondo la Regione Siciliana, ci sono sospetto di un “cartello” tra le compagnie per rialzare i prezzi dei voli da e per l’isola: “Certo, ci siamo messi insieme per questa cospirazione! (Ride, ndr). Noi non parliamo con le altre compagnie aeree, ovviamente, e vorrei far notare che mentre Wizz Air e ITA hanno ridotto l’offerta durante Natale, noi l’abbiamo aumentata, quindi è un’accusa senza senso“.
Le associazioni dei consumatori hanno infatti denunciato prezzi da 500-600 euro per le vacanze di Natale in Sicilia: “È in tutti i mercati così: a Natale si paga di più di fine gennaio o febbraio perché la gente viaggia per vacanza o per tornare in famiglia a Natale o Capodanno, non certo dopo le feste“.
Ryanair si ispira a Southwest Airlines, prima low costa al mondo. Tuttavia, questa è andata in tilt lo scorso dicembre: “Intanto c’è stata un’ondata di maltempo che accade ogni 50 anni e che ha riguardato tutti i vettori. E poi Southwest ha un modello operativo che vede un aereo volare da A a B e da B a C e da C a D: a un certo punto non hanno capito dove fossero velivoli e personale navigane. Noi agiamo in modo diverso e più efficiente: il veicolo vola da A e B e viceversa“.
Sulle divisioni del gruppo: “Buzzo sta facendo molto bene perché il mercato charter in Polonia è forte: i polacchi prima andavano in Bulgaria e Grecia ora vengono anche in Italia. Va bene anche Malta Air che si occupa dei collegamenti in Italia“.
All’Ad di Ryanair è stato chiesto se nei prossimi anni ci sarà bisogno di compare qualche compagnia in Europa per crescere. Lui ha risposto così: “Non penso. Nel prossimo triennio riceveremo altri 140 Boeing 737 Max che ci consentiranno di crescere da 168 milioni di passeggeri a 225 milioni. E torneremo a parlare con Boeing e Airbus per ordinare altri velivoli. Non c’è bisogno di fare acquisizioni“.
E sulla sua permanenza come Amministratore delegato: “Onestamente? Non lo so. Prima di Natale di board ha esteso il mio contratto di altri cinque anni. Nel 2028 io avrò 67 anni, i miei ragazzi saranno al college e io probabilmente starò meno tempo in Ryanair e un po’ più con la signora O’Leary“.