Superbonus, cessioni crediti e interventi in detrazione fiscale del 2023, ecco cosa cambia col decreto Aiuti-quater che, in sede di conversione in legge, nella giornata di ieri ha incassato la fiducia della Camera ed è atteso al voto finale per oggi, 12 gennaio. Rimane, nonostante le novità attese, il rebus della cessione crediti, capitolo spinoso per gli operatori che hanno effettuato lavori e che non possono vendere il proprio bonus per la chiusura delle opportunità di acquisto da parte delle banche. Con le modifiche previste dal decreto, ci sarà una cessione dei crediti in più, passaggio che dovrebbe consentire alle banche di liberare spazio fiscale, mentre sarà garantito alle imprese edili che hanno effettuato interventi in superbonus di poter accedere al prestito garantito da Sace per ottenere liquidità. Altra novità proveniente dal governo è quella dell’allungamento degli anni ammessi per la detrazione fiscale: non è, tuttavia, la soluzione definitiva per chi ha dei crediti perché si traduce in un onere maggiore. Intanto, c’è ancora possibilità per i proprietari di villette e di unità unifamiliari di riuscire a ottenere il 110%, anziché il 90%, per i lavori in superbonus fino al 31 marzo 2023. Entro la stessa scadenza, anche i condomini possono ottenere il massimo del beneficio fiscale, ma bisogna trovarsi nelle giuste scadenze per la presentazione della Cilas.

Superbonus cessioni crediti, ecco le novità in arrivo dal decreto Aiuti-quater per il 2023

La conversione in legge del decreto Aiuti-quater è attesa per il via libera finale, prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, nella giornata di oggi, 12 gennaio. Varie sono le novità sui lavori in superbonus che, la legge di Bilancio, ha ridotto al 90% ma che resta al 110% per specifici casi ancora per tre mesi. Il 90%, secondo quanto prevede il provvedimento all’esame del Parlamento, vale sia per i condomini che per le villette unifamiliari, ma con varie limitazioni. Per i lavori a partire dal 1° gennaio 2023, infatti, il superbonus dei condomini è al 90%, prima di ridursi ulteriormente al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. I condomini potranno ancora applicare la detrazione fiscale, la cessione dei crediti o lo sconto in fattura al 110% per delibere sui lavori adottate entro il 18 novembre scorso e presentazione della Cilas avvenuta entro il 31 dicembre 2022; per le delibere condominiali adottate tra il 19 e il 24 novembre scorsi, è ammesso il 110% per invii di Cilas avvenuti entro il giorno successivo, il 25 novembre 2022. Al di fuori di queste possibilità, il superbonus scende dal 110% al 90%. Per le villette e le unità unifamiliari, è possibile ottenere ancora il 110% nel 2023 nel caso in cui i lavori, allineati con i pagamenti all’anno di imposta, abbiano raggiunto il 30% di stato di avanzamento entro il 30 settembre 2022. Lo schema del superbonus del 2023 sulle villette, unità unifamiliari e autonome, inoltre, ammette alle agevolazioni fiscali solo le spese sostenute dal proprietario dell’immobile, registrato come abitazione principale e oggetto di intervento o dal titolare di un diritto reale sull’edificio stesso; inoltre, chi richiede l’agevolazione fiscale dovrà misurarsi col nuovo quoziente familiare che non dovrà eccedere i 15.000 euro.

Bonus venduto in ambiente controllato e allungamento detrazione fiscale

Rimane ancora il nodo dello sblocco della cessione dei crediti del superbonus. Tra le novità in arrivo dal decreto, vi è l’allungamento degli anni di detrazione fiscale da quattro a dieci per i crediti comunicanti entro la fine di ottobre 2022. In questo modo, i creditori di bonus (ma limitatamente ai lavori in superbonus) potranno avere più tempo e, soprattutto, capienza fiscale per poter utilizzare la detrazione fiscale maturata. Le banche, tuttavia, hanno sottolineato che l’allungamento degli anni di detrazione fiscale si traduce in maggiori oneri finanziari, non sostenibili su larga scala. Sul fronte dei crediti, in attesa che le banche e le Poste italiane si attivino nuovamente con offerte legate all’acquisto dei bonus, c’è da registrare l’ulteriore cessione concessa agli istituti bancari (la quinta, rispetto alle quattro previste precedentemente) che dovrebbero consentire di liberare spazio fiscale delle banche in ambiente controllato (anche assicurazioni, società del gruppo bancario e intermediari finanziari). Inoltre, al via anche la garanzia concessa da Sace per lo schema del nuovo prestito concesso alle imprese dell’edilizia che hanno effettuato lavori in superbonus, concedendo sconti in fattura, trovandosi oggi con i bonus nel cassetto e scarsa liquidità. L’ottenimento del prestito garantito mira proprio a diluire i crediti acquisiti in detrazioni fiscali per un periodo di anni più lungo, senza avere difficoltà di cassa.