Secondo le ultime notizie, circolate nelle scorse ore, sulla triste vicenda del bimbo palermitano di sei anni morto a Sharm el-Sheik, sul caso ci sarebbe una svolta.

Sembrano destinate a durare ancora a lungo le indagini sulle cause che hanno portato al decesso del bambino.

Se in un primo momento si seguiva l’ipotesi di intossicazione alimentare, ora invece, questa tesi è stata esclusa dagli inquirenti.

Dopo la presentazione di un esposto da parte della famiglia del piccolo di 6 anni, morto durante una vacanza in Egitto, il medico legale che ha effettuato l’autopsia sulla salma del bambino ha chiesto di poter visionare i documenti relativi ai primi accertamenti sul corpo eseguiti dal collega egiziano.

La relazione è arrivata al Pm che coordina l’inchiesta, Vittorio Coppola, solo qualche giorno fa.

Dalle ultime notizie emerse dalle oltre duecento pagine scritte in lingua araba, si evince che i dati raccolti dal medico egiziano escludono la tesi secondo la quale il bimbo sarebbe morto a Sharm per un’ intossicazione alimentare.

Nei documenti che verranno trasmessi al consulente della Procura, viene piuttosto, vagliata la possibilità che si tratti di un decesso determinato da un avvelenamento da contatto.

Rimarrà ora da capire, quale possa essere stata la sostanza letale che abbia provocato la tragica scomparsa del bambino.

Il bimbo di 6 anni è morto a luglio a Sharm el-Sheik

 Era l’1 luglio quando il piccolo Andrea Mirabile di 6 anni, il padre Antonio e la madre Rosalia Manosperti, incinta di 5 mesi, accusarono i primi sintomi del malessere che avrebbe portato, poco dopo, il bambino alla morte.

Nel corso della prima visita, effettuata alla guardia medica di Sharm el-Sheik, i medici diagnosticarono alla famiglia un’intossicazione da cibo.

Tuttavia, il giorno dopo la situazione precipitò radicalmente, in quanto, i sintomi del padre e del bambino peggiorarono. A quel punto, la madre di Andrea allertò i soccorsi ma, per il piccolo Andrea non ci fu nulla da fare.

Il padre Antonio, invece, venne ricoverato in gravi condizioni e successivamente, trasferito all’ospedale di Palermo, riportando seri danni ai reni. Fortunatamente, la madre della piccola vittima, incinta di 5 mesi, presentò fin da subito dei sintomi più lievi.

Il resort in cui la famiglia Mirabile soggiornava venne sottoposto a controlli e fin da subito gli inquirenti misero in dubbio la tesi dell’intossicazione alimentare, dal momento che, nessun altro degli ospiti della struttura accusò alcun sintomo.

Cosa può provocare un avvelenamento e quali sono i sintomi?

L’avvelenamento è un effetto dannoso che si verifica in seguito all’ingestione o all’inalazione di una sostanza tossica, o infine, anche nel caso in cui, l’elemento letale venga in contatto con cute, occhi o mucose, come quelle della bocca o del naso.

Fra le sostanze velenose, possono essere annoverati, alcuni i farmaci da prescrizione o da banco, le droghe, i gas, le sostanze chimiche, le vitamine, gli alimenti, i funghi, le piante e il veleno degli animali.

Se da un lato, alcuni veleni non provocano nessun danno al nostro organismo, altri, invece, possono causare gravi problemi e rivelarsi letali.

La diagnosi di avvelenamento si basa, sulle informazioni raccolte dalla persona interessata o da testimoni, sui sintomi e talvolta, anche su esami del sangue e delle urine.

I sintomi da avvelenamento necessitano di trattamenti che consistono nel dare supporto alle funzioni organiche del paziente, evitando al contempo, l’ulteriore assorbimento del veleno e favorendone l’eliminazione.

Nella maggior parte dei casi, l’avvelenamento è accidentale e i soggetti più colpiti sono proprio i bambini piccoli, spesso spinti dalla loro naturale curiosità.

All’avvelenamento si possono associare diversi sintomi, che a volte possono essere confusi con i sintomi dell’influenza intestinale.

Qualche ora dopo l’ingestione, l’inalazione o il contatto con la sostanza tossica, si possono presentare i seguenti malesseri:

  • nausea;
  • vomito;
  • dolori addominali;
  • crampi addominali;
  • variazioni dello stato di coscienza;
  • febbre;
  • aumento della frequenza cardiaca;
  • convulsioni;
  • diarrea;
  • sonnolenza;
  • respirazione affannosa.

In tutti i casi, la sintomatologia dipende soprattutto dal veleno e dalla quantità che viene ingerita o inalata.