Grande scoperta in Svezia, dove un gruppo minerario ha rinvenuto il più grande giacimento europeo di terre rare. A fare l’annuncio è stato lo stesso gruppo minerario Lkab, che dal 1890 si occupa di estrarre minerali nel territorio svedese. Si tratta di un gigantesco deposito naturale contenente 17 elementi minerali molto richiesti nei settori della tecnologia avanzata e delle energie rinnovabili: la loro lavorazione permette di produrre, tra le altre cose, anche componenti di smartphone e computer.
Secondo le prime ipotesi, dal giacimento potrebbero essere estratte fino a un milione di tonnellate di terre rare, come confermato da Jan Mostroem, presidente e amministratore delegato di Lkab, ripreso dall’emittente svedese Svt.
Si tratta del più grande deposito conosciuto di metalli delle terre rare nella nostra parte del mondo e potrebbe diventare un elemento fondamentale per ottenere le materie prime critiche che sono assolutamente cruciali per consentire la transizione verde. Siamo di fronte a un problema di approvvigionamento.
Scoperto giacimento terre rare in Svezia: è il più grande sul territorio dell’Unione Europea
Il giacimento è stato individuato nella regione di Kiruna, a nord della Svezia. L’inizio della lavorazione dei metalli è previsto per il 2027, come rivelato da Leif Bostroem, direttore dell’area commerciale “Prodotti speciali” del gruppo minerario Lkab. L’azienda sta già progettando un parco industriale circolare a Lulea, con una nuova tecnologia per l’estrazione e la lavorazione di fosforo, elementi terrestri e fluoro basati sulla produzione mineraria già esistente.
Cosa sono e a cosa servono le terre rare
Nel dettaglio, le terre rare sono così denominate proprio in virtù delle loro peculiarità chimiche. Si tratta di metalli essenziali per realizzare prodotti di alta tecnologia. Nello specifico si parla di 17 elementi chimici: cerio (Ce), disprosio (Dy), erbio (Er), europio (Eu), gadolinio (Gd), olmio (Ho), lantanio (La), lutezio (Lu), neodimio ( Nd), praseodimio (Pr), promezio (Pm), samario (Sm), scandio (Sc), terbio (Tb), tulio (Tm), itterbio (Yb) e ittrio (Y).
Una scoperta che si rivelerà fondamentale per l’industria elettronica e tecnologica: grazie a questi metalli è possibile costruite strumenti come le turbine eoliche, i cellulari, le batterie, i pannelli fotovoltaici, la memoria del computer.
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