L’occasione è unica e crea aspettative: i fondi al turismo 2023 stanziati dal Governo nella legge di Bilancio non lasciano indietro nessuno. Aiuti alle imprese esercenti impianti di risalita, creazione di 3 nuovi fondi presso il ministero del Turismo per accrescere il livello e l’offerta professionale nel settore, sostegno ai piccoli Comuni a vocazione turistica, ai cammini religiosi e grande attenzione al turismo sostenibile. Un pacchetto di investimenti per milioni di euro, in alcuni casi destinati a protrarsi fino al 2026. Vediamo nei dettagli tutti i progetti

Fondi al turismo 2023: a chi spettano, quando vengono erogati. Tutti i progetti in cantiere

Uno dei progetti più importanti istituisce un fondo da destinare alle imprese esercenti attività di risalita a fune e di innevamento artificiale. L’obiettivo è quello di incentivare i flussi turistici nei luoghi montani e nei comprensori sciistici garantendo in primis la sicurezza degli impianti anche dismettendo quelli non più utilizzabili o obsoleti. Lo stanziamento deve essere destinato a realizzare interventi di ristrutturazione, ammodernamento e manutenzione. Il Fondo per la montagna (questo il suo nome nello specifico) è uno dei più consistenti e ha una dotazione complessiva di 200 milioni: 30 per l’anno 2023, 50 milioni per l’anno 2024, 70 milioni per l’anno 2025 e 50 milioni per l’anno 2026. Parte degli investimenti va utilizzata per lo sviluppo di progetti di snow-farming, ossia nella realizzazione di siti di stoccaggio di neve artificiale, al fine di supportare nelle stagioni più calde, come quella attuale, lo svolgimento tanto delle attività sportive quanto di quelle legate allo svago. Questa pratica prevede la raccolta di grandi quantità di neve artificiale nei mesi primaverili, la realizzazione di meccanismi di copertura finalizzati a ostacolarne lo scioglimento, e infine il trasporto e la posa della stessa presso le piste e gli impianti sciistici, così da poter anticipare e prolungare lo svolgimento della stagione turistica con buona pace degli operatori del settore, negli ultimi anni messi a dura prova prima dal Covid e poi dal clima non certo invernale. Interessante anche la creazione di un Fondo per accrescere il livello professionale nel turismo, destinato a favorire l’aggiornamento professionale dei lavoratori del comparto, facilitando altresì l’inserimento di alti professionisti del settore nel mercato del lavoro. Al Fondo spetta una dotazione di 5 milioni di euro per l’anno 2023 e 8 milioni per ciascuno degli anni 2024 e 2025. La finalità è quella di riqualificare il personale già occupato nel settore e formare nuove figure professionali attraverso percorsi formativi e scuole d’eccellenza, corsi di alta formazione e specializzazione. Ai piccoli comuni con vocazione turistica si rivolge invece un fondo da 10 milioni per il 2023 e 12 milioni per ciascuno degli anni 2024 e 2025. Il Fondo è destinato a finanziare progetti di valorizzazione dei comuni classificati dall’ISTAT a vocazione turistica, ossia i piccoli borghi con meno di 5.000 abitanti, al fine di incentivare interventi innovativi di accessibilità, mobilità, rigenerazione urbana e sostenibilità ambientale. C’è spazio anche per il turismo religioso: la somma, in tal caso, è lievitata altri di 500mila euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025 oltre al già previsto fondo totale di 3 milioni di euro istituito con Legge di bilancio 2022 per il rilancio e la promozione turistica dei percorsi cosiddetti “cammini” religiosi e il recupero e la valorizzazione degli immobili che li caratterizzano.

Lo sviluppo dell’ecoturismo

La legge di Bilancio istituisce un fondo ad hoc per il turismo sostenibile con dotazione pari a 5 milioni di euro per l’anno 2023 e di 10 milioni di euro ciascuno per gli anni 2024 e 2025. Il Fondo mira a sostenere ed implementare interventi che promuovano l’ecoturismo (definizione più ampia di turismo ecologico, secondo la Dichiarazione di Québec del 2002). Nello specifico i fondi vanno utilizzati per promuovere e incentivare la promozione di itinerari e proposte di viaggio alternative ed innovative che si concentrino su ambiti come il cosiddetto il turismo esperienziale (ad es. turismo enogastronomico, naturalistico, religioso, sportivo, culturale), o in grado di stimolare un turismo in periodi diversi (ad esempio fuori stagione) e in fasce orarie diverse dalle quelle più battute, favorendo dunque un turismo più lento e sostenibile. Grande attenzione anche al miglioramento delle condizioni di accessibilità per le persone non autosufficienti e che necessitano di bisogni speciali. Requisito fondante per l’efficacia degli interventi proposti sarà il ricorso a strumenti di marketing digitale, anche in ottica di interoperabilità con il Tourism Digital Hub, e la promozione attraverso il portale Italia.it.