Spesso si domanda quante sigarette è consigliabile fumare per non correre il rischio di sviluppare un cancro ai polmoni. La realtà è che la risposta più ovvia, nonchè più saggia, è nessuna. Il modo più efficace per diminuire i rischi delle malattie legate al fumo, infatti, è dire addio alle sigarette una volta per tutte. Tuttavia molte persone non riescono ad abbandonare questa dipendenza, cercando così di governarla come possono. Gli studi scientifici al riguardo sono pochi e spesso portano a conclusioni contraddittorie. Vediamoli nello specifico
Cancro del polmone, quante sigarette al giorno è consigliabile fumare (se non si riesce a smettere) per evitare il rischio. Gli studi
Lo scorso anno uno studio danese realizzato su circa ventimila persone aveva dimostrato che i fumatori più incalliti (quelli in grado di consumare quindici sigarette al giorno), anche se riducono il consumo giornaliero di tabacco di almeno il 50 percento, continuano lo stesso ad avere le stesse probabilità di morire di cancro ai polmoni o a causa di altre malattie causate dal fumo. Di parere opposto i dati pubblicati dall’università di Tel Aviv nel 2009 e nel 2012 secondo cui rinunciare ad almeno cinque sigarette tutti i giorni sarebbe associato, sempre nei forti fumatori, a un calo della mortalità di circa il 20 percento. Inoltre i dati della ricerca israeliana dimostrerebbero che chi diminuisce il consumo giornaliero di sigarette prima dei cinquant’anni avrebbe maggiori probabilità di sopravvivere fino a un’età avanzata. Andando a ritroso nel tempo, anche uno studio realizzato nel 1989 su circa mille fumatori aveva effettivamente riscontrato una diminuzione del rischio di cancro al polmone in coloro che riducevano di almeno il 25 percento il consumo giornaliero di tabacco. Ma si trattava di un calo non significativo dal punto di vista statistico, cioè che poteva essere spiegato grazie alla concomitanza con altri fattori che riguardavano nello specifico i cambiamenti nelle abitudini dei fumatori come passare dalle sigarette senza filtro a quelle con filtro, alternare varietà diverse di tabacco e smettere completamente di fumare. Solo in quest’ultimo caso, tuttavia, i dati raccolti evidenziavano un calo significativo del rischio di cancro al polmone. Dati confermati anche da un altro studio dell’università di Copenaghen svoltosi nel 2002, che sottolineava come soltanto negli ex fumatori il rischio di sviluppare un tumore a causa del fumo fosse sensibilmente più basso .I ricercatori danesi hanno però anche evidenziato come nei fumatori che passavano da una media di 22.2 grammi di tabacco al giorno (1 grammo di tabacco equivale a circa una sigaretta) a una media di 8.5 grammi si registrava un calo significativo del rischio di cancro al polmone rispetto ai fumatori che continuavano a consumare un pacchetto al giorno.
Le conclusioni
Le sigarette sono la principale causa del cancro al polmone. Ora, partendo da questo assunto, una sensibile riduzione del loro consumo riduce il rischio di sviluppare malattie legate al fumo, tra cui il carcinoma polmonare. Più di recente anche uno studio coreano, realizzato su circa novecentomila persone e pubblicato sulla rivista scientifica Cancer, ha confermato i possibili benefici sul rischio di cancro, e nel caso specifico del cancro al polmone, ottenuti dai fumatori forti che decidono di fumare meno della metà delle sigarette a cui erano abituati. C’è un però: i fumatori incalliti che iniziano a consumare un minor numero di sigarette svilupperebbero la tendenza ad aspirare più intensamente e più a lungo, inalando una quantità maggiore di nicotina e di sostanze cancerogene. Uno studio clinico, infatti, ha misurato la relazione fra la diminuzione del consumo di sigarette e la concentrazione nelle urine di un marcatore biologico specifico del cancro al polmone, scoprendo che i livelli dell’agente cancerogeno non diminuivano affatto in relazione al minor numero di sigarette fumate e anzi, a volte tendeva ad aumentare. Vista la contraddittorietà dei pareri, la soluzione rischio zero, la sola che trova tutti d’accordo, è quella più drastica e difficile da attuare: smettere completamente di fumare