Navalny ultime notizie: dopo la condanna a 9 anni di carcere per “frode” e “oltraggio alla corte” pronunciata lo scorso ottobre, Alexey Navalny, tra i principali oppositori politici del presidente russo Vladimir Putin, detenuto in una prigione a circa 200 chilometri da Mosca da ormai due anni, secondo una denuncia della moglie non avrebbe accesso alle adeguate cure mediche. “Vogliono ucciderlo”, avrebbe dichiarato la donna, supportata anche da un team di medici, preoccupati per le condizioni di salute dell’uomo.
Navalny ultime notizie: la denuncia sull’inadeguato acceso alle cure in carcere
Di origini ucraine, Navalny è uno dei principali oppositori politici del presidente Putin e, nel corso degli anni, ha subìto diversi arresti e processi: condannato a tre anni e mezzo per appropriazione indebita nel 2012, nel 2017 fu fermato due volte, nel corso di alcune manifestazioni di protesta contro il governo, prima di essere condannato con l’accusa di aver organizzato eventi pubblici non autorizzati. Scampato a un avvelenamento, forse orchestrato dalla stessa intelligence russa, è stato nuovamente arrestato nel 2021 e da allora si trova in un carcere a regime severo a Melekhovo, dove nel frattempo è stato raggiunto da una condanna a nove anni per “frode” e “oltraggio alla corte”.
Ora, dalla sua cella, l’uomo ha fatto sapere di soffrire di sintomi simil-influenzali e di essere stato privato di un adeguato accesso alle cure, con la moglie e i suoi sostenitori che denunciano la volontà del Cremlino di “ucciderlo” lentamente. Tutto è iniziato perché Navelny avrebbe dovuto partecipare, nella giornata di ieri, 11 gennaio, a tre udienze in videoconferenza, riguardanti denunce contro le restrizioni prese nei suoi confronti dall’amministrazione penitenziaria (che in più occasioni lo ha mandato in cella di punizione), ma avrebbe chiesto al giudice di rinviarle per motivi di salute. Il 46enne ha poi dichiarato di aver dovuto combattere “una feroce lotta” per ottenere i “medicinali di base” e che le autorità carcerarie gli avrebbero negato il ricovero nell’unità medica della sua prigione, situata a circa 200 chilometri da Mosca.
“Ho impiegato quattro giorni per avere un po’ più di acqua calda”, avrebbe detto l’uomo, affermando di avere la “febbre”, secondo quanto riportato dagli uomini del suo team. Ma Navelny ha anche raccontato che l’amministrazione del carcere avrebbe costretto il suo compagno di cella a fare avanti e indietro dall’unità medica, colpita in questi giorni da un’epidemia di influenza, e la loro cella, mettendo entrambi in pericolo. Solo un paio di giorni fa, un’équipe di medici russi aveva indirizzato al leader del Cremlino una lettera aperta per chiedere che l’oppositore riceva cure adeguate e che si metta fine ai sorprusi nei suoi confronti. Il testo – finora firmato da 30 persone – è stato pubblicato su Facebook da uno dei medici, Aleksandr Vanyukov e recita: “Le condizioni di detenzione di Navalny, così come il suo aspetto, ci rendono molto preoccupati per la sua vita e la sua salute”.
Secondo quanto riportato dai medici, le guardie carcerarie non consegnerebbero al detenuto le medicine appositamente preparate per lui. “Dal punto di vista medico – si legge ancora nella lettera – non c’è dubbio che Alexey non stia ricevendo cure sufficienti, ed essere tenuto in isolamento punitivo è assolutamente controindicato nelle sue condizioni. Chiediamo che gli abusi nei confronti di Alexey Navalny vengano fermati, chiediamo che non venga più mandato in isolamento punitivo e anche che sia consentito visitarlo a dei medici civili e che sia ammesso in un ospedale civile per gli esami e le cure che dovrebbero essere richiesti”. A marzo gli Stati Uniti avevano chiesto il rilascio immediato dell’attivista, sostenendo che il processo fosse frutto di un’orchestrazione della Federazione russa per mettere a tacere l’opposizione.