Long Covid quanto dura? Sono in molti a chiederselo, dopo averne tanto sentito parlare. La risposta è arrivata con un nuovo studio condotto da un team di ricercatori israeliani: secondo gli esperti, nei casi di infezione lieve i sintomi della malattia scomparirebbero entro un anno.
Che cos’è il Long Covid
Sarebbe di circa 1 su 4, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il numero dei pazienti che, una volta risultati negativi al tampone Covid-19, continuano a presentare alcuni dei sintomi tipici della malattia, come stanchezza, dolori muscolari e articolari, ma anche dolore al petto, disturbi del sonno e altro. Sono gli effetti del cosiddetto “Long Covid”, una condizione che può riguardare soggetti di tutte le età – anche se si osserva maggiormente nelle persone anziane e di sesso femminile -, che non necessariamente abbiano manifestato sintomi clinici significativi durante la fase acuta dell’infezione. Chi si infetta e poi fa i conti con una persistenza dei sintomi oltre le quattro settimane dall’infezione, e fino a 12 settimane, secondo l’Istituto superiore di sanità ha una “malattia da Covid-19 sintomatica persistente”; ma per alcuni i sintomi possono prolungarsi anche oltre le 12 settimane, facendo parlare di una vera e propria “sindrome post-Covid”. Il Long Covid include entrambe le condizioni e a svelarne la durata è stato adesso un nuovo studio condotto dai ricercatori del KI Research Institute di Kfar Malal, in Israele, che ha messo in evidenza anche l’importanza dei vaccini per combattere la persistenza dei sintomi.
Long Covid quanto dura? I risultati del nuovo studio israeliano
Dai risultati emersi dal nuovo studio condotto da un team di ricercatori israeliani, pubblicato sul British Medical Journal, sembra che i sintomi del Long Covid tendano a scomparire completamente nel giro di un anno dalla guarigione, a patto che si sia trattato di un’infezione da Covid-19 lieve. Per arrivare a questa conclusione, i ricercatori hanno analizzato i dati raccolti da un’organizzazione sanitaria pubblica israeliana relativi a circa 2 milioni di pazienti testati per Covid-19, valutando oltre 70 disturbi legati al Long Covid. Nello specifico, tra i sintomi più persistenti ci sarebbero i problemi di gusto e olfatto: per chi ha contratto l’infezione, il rischio di soffrirne sarebbe, secondo gli esperti, di 4,59 volte più alto nel breve periodo e di quasi 3 volte a un anno di distanza. Duraturi, però, anche i problemi di concentrazione e memoria (+85% nel breve periodo e +69% sul lungo periodo), la dispnea (rispettivamente +79% e +30%), la stanchezza (+78% e +30%) e le palpitazioni (+49% e +16%). Per quanto riguarda gli altri sintomi, il rischio di andare incontro a Long Covid sarebbe invece più basso fin dalle prime settimane seguenti all’infezione acuta e tenderebbe a tornare alla normalità nel corso dei mesi successivi. “Abbiamo osservato che la maggior parte degli esiti di salute derivanti da un decorso lieve della malattia sono rimasti per diversi mesi ma sono tornati alla normalità entro il primo anno”, scrivono i ricercatori coinvolti nell’indagine, precisando che lo studio “suggerisce che una malattia lieve non porta a morbilità grave o cronica a lungo termine”. Inoltre, sottolineano i ricercatori, “è importante sottolineare che il rischio di dispnea persistente era ridotto nei pazienti vaccinati rispetto alle persone non vaccinate”. Il vaccino sarebbe quindi un’arma anche contro il Long Covid, aiutando i pazienti a non sviluppare sintomi persistenti.