Jeff Beck chitarrista chi è, se non uno dei miti della chitarra. É morto Jeff Beck, aveva 78 anni ed era una leggenda della chitarra salito alla ribalta negli anni ’60. L’artista ha contratto una meningite batterica, ha riferito la famiglia in un comunicato, specificando che “è morto in pace ieri“.
Virtuoso, poliedrico, sperimentatore, ammirato dai più grandi musicisti della sua generazione come dai più giovani. Assieme a Jimi Hendrix, di cui proponeva spesso delle cover, tra le più apprezzate la sua versione delicata e talentuosa del capolavoro ‘Little wing,
Beck ha contribuito a portare la chitarra elettrica nell’età moderna, mescolando blues, rock n’roll e hard rock.
Jeff Beck chitarrista chi è. Inventò uno stile
Descritto come uno dei più grandi chitarristi di tutti i tempi, Jeff Beck – le cui dita erano assicurate per 7 milioni di sterline – era stato uno dei grandi innovatori della chitarra. Ha aperto la strada al jazz-rock, ha sperimentato effetti fuzz e distorsori, ha aperto la strada a sottogeneri più “pesanti” come lo psych rock e l’heavy metal.
Nel corso della sua carriera ha vinto otto Grammy, ha ricevuto l’Ivor Novello per l’eccezionale contributo alla musica britannica ed è stato inserito nella Rock and Roll Hall of Fame sia come artista solista che come membro degli Yardbirds.
Una vita spesa a suonare sui palchi, con la sua inconfondibile impugnatura della chitarra, Beck inizia la carriera musicale giovanissimo a metà degli anni Sessanta.
Quel rifiuto ai Rolling Stones: “Sarei diventato ricco, non felice”
La svolta arriva nel 1965 con l’ingresso negli Yardbirds, uno dei primi grandi gruppi rock, in sostituzione di Eric Clapton, altro mostro sacro dello strumento, nella formazione per un momento milita alla chitarra anche Jimmy Page,
futura colonna dei Led Zeppelin. Sono gli anni dell’esplosione del rock n’roll, con i giovani musicisti inglesi che riprendono le sonorità di poco conosciuti bluesman ed armonicisti statunitensi come Sonny Boy Williamson e Howlin Wolf dandogli ritmo ed elettricità.
Gli anni settanta – che per ,lui iniziano con un terribile incidente d’auto in cui si frattura il cranio – sono quelli della sperimentazione, dell’incontro con il jazz.
Grande influenza sulla sua successiva carriera l’incontro con John McLaughlin. Celebre, nel 1975, il suo gran rifiuto ai Rolling Stones: disse no quando la band di Jagger e Richards cercava un sostituto per Mick Taylor: “Sarei diventato ricco, ma non felice”.