Buoni carburante 200 euro: nella giornata di ieri, martedì 10 gennaio 2023, si è tenuto il Consiglio dei Ministri n. 15, nel quale sono stati approvati 3 decreti legge che introducono degli interventi con carattere di urgenza nell’ambito delle seguenti tematiche:
- trasparenza dei prezzi dei carburanti e rafforzamento dei poteri di controllo e sanzionatori del Garante prezzi;
- protezione civile e ricostruzione a seguito di eventi calamitosi;
- procedure di ripiano per il superamento del tetto di spesa per dispositivi medici.
In particolare, per quanto riguarda i buoni carburante 200 euro, questi ultimi sono stati detassati ai dipendenti fino al mese di marzo 2023.
Buoni carburante 200 euro: come funzionano e a chi spettano
Il Decreto Trasparenza dispone la proroga dei buoni carburante 200 euro per quanto riguarda il primo trimestre 2023 e, dunque, fino al mese di marzo dell’anno in corso.
Nello specifico, questa misura prevede la possibilità concessa ai datori di lavoro privati di erogare ai propri lavoratori dipendenti dei buoni benzina (che non fanno reddito e sono esclusi da imposizione fiscale) per un ammontare massimo di 200 euro per ogni lavoratore.
Per quanto riguarda i soggetti che possono erogare i buoni carburante 200 euro, la circolare 27/E pubblicata dall’Agenzia delle Entrate nel mese di luglio dello scorso anno chiarisce che la possibilità di concedere quest’agevolazione spetta ai datori di lavoro che operano nel “settore privato” e che, dunque, ne restano fuori le pubbliche amministrazioni.
Ciò nonostante, possono essere compresi nella categoria di possibili erogatori dei buoni benzina anche:
- gli enti pubblici economici;
- i soggetti che non svolgono un’attività commerciale;
- i lavoratori autonomi.
Per quanto riguarda, invece, i soggetti che possono beneficiare dei buoni carburante 200 euro, la suddetta circolare dell’Agenzia delle Entrate specifica che l’agevolazione spetta ai lavoratori che dispongono di un contratto di lavoro da dipendente.
Ecco, in sostanza, quali sono le caratteristiche di questi buoni:
- possono essere corrisposti fin da subito, senza necessità di preventivi accordi contrattuali;
- possono essere corrisposti anche ad personam;
- sono integralmente deducibili dal reddito d’impresa;
- possono essere concessi per i rifornimenti di carburante per l’autotrazione (benzina, gasolio, Gpl e metano) e, in via estensiva, anche per la ricarica dei veicoli elettrici;
- possono essere corrisposti anche a quei lavoratori dipendenti che già usufruiscono di altre agevolazioni.
Decreto sulla trasparenza dei prezzi dei carburanti
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, del Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti e del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha approvato un decreto legge che introduce disposizioni urgenti in materia di trasparenza dei prezzi dei carburanti e di rafforzamento dei poteri di controllo e sanzionatori del Garante prezzi.
In particolare:
- nel periodo gennaio-marzo 2023, il valore dei buoni benzina ceduti dai datori di lavoro privati ai lavoratori dipendenti, nel limite di euro 200 per lavoratore, non concorre alla formazione del reddito da lavoro dipendente;
- si rende giornaliero l’obbligo per gli esercenti l’attività di vendita al pubblico di carburante per autotrazione per uso civile di comunicare il prezzo di vendita praticato (il Ministero delle Imprese calcola e pubblica il prezzo medio giornaliero nazionale. Tale prezzo deve essere esposto, con specifica evidenza, da parte degli esercenti insieme al prezzo da essi praticato);
- si rafforzano le sanzioni amministrative in caso di violazione, da parte degli esercenti, degli obblighi di comunicazione e pubblicità dei prezzi (in caso di recidiva, la sanzione può portare alla sospensione dell’attività per un periodo da 7 a 90 giorni);
- si rafforzano i collegamenti tra il Garante prezzi e l’Antitrust, per sorvegliare e reprimere sul nascere condotte speculative. Allo stesso fine, si irrobustisce la collaborazione tra Garante e Guardia di Finanza;
- viene istituita una Commissione di allerta rapida per la sorveglianza dei prezzi finalizzata ad analizzare, nel confronto con le parti, le ragioni dei turbamenti e definire le iniziative di intervento urgenti.