Il virus respiratorio sinciziale è un virus molto contagioso che si trasmette per via aerea o per contatto diretto con materiale infetto, che nei bambini sotto i due anni può causare polmonite e bronchiolite. Negli adulti e nei bambini più grandi normalmente non è così aggressivo, ma si risolve come una lieve influenza o raffreddore, nei neonati può invece attaccare le più piccole diramazioni dei bronchi. I sintomi più comuni sono naso che cola, mal di gola, febbre e tosse, febbre, otite, fino ad arrivare nei casi più gravi a problemi respiratori e apatia.
Virus respiratorio sinciziale: come si contrae?
L’infezione si diffonde tramite goccioline infette di grandi dimensioni, che si possono spostare negli ambienti attraverso la via aerea, ma anche per contatto con le mani sporche e con le mucose di chi è infetto. Una volta entrati in contatto con il virus, il periodo di incubazione è di 3-5 giorni e dopo la malattia viene eliminato dal paziente in un lasso di tempo variabile: la maggior parte dei bambini con malattie delle vie aeree inferiori è contagioso per circa 5-12 giorni.
La maggior diffusione in inverno
Non è il primo anno in cui si verifica un’epidemia di virus respiratorio sinciziale, anzi si presenta quasi tutti gli inverni. Alle nostre latitudini è più contagioso tra novembre e aprile, ma il picco si verifica a gennaio, febbraio e marzo. Quasi tutti i bambini lo prendono nei primi 4 anni di vita, ma ci si può reinfettare. Anche se è diverso dall’influenza stagione, perché appartiene alla famiglia del Paramyxoviridae, a cui appartengono anche la parainfluenza e il morbillo, il virus sinciziale si sovrappone spesso alle epidemie stagionali.