Buone notizie per le api, tanto piccole quanto preziose per il funzionamento di ogni ecosistema. Il dipartimento per l’agricoltura degli Stati Uniti ha infatti approvato il primo vaccino per le api da miele, sviluppato in Georgia dall’azienda biotecnologica Dalan Animal Health. Il vaccino le proteggerà dalla pericolosa peste americana, una delle malattie più contagiose e letali per questi preziosi insetti; si tratta di una malattia batterica particolarmente aggressiva e di rapida diffusione che attacca direttamente le larve, riducendo così le colonie di api.
Come funziona il vaccino per le api
Dunque come funziona il vaccino per le api? A differenza di quelli tradizionali, non viene iniettato attraverso siringhe. Il batterio responsabile, morto, viene infatti incorporato nella pappa reale che le api operaie somministrano alla regina. In questo modo il vaccino arriva fino alle ovaie dell’ape regina e l’immunità viene così trasmessa alle larve in via di sviluppo. Un grande traguardo dunque, come ha spiegato Daniel Freitak, professore associato all’università Karl-Franzens di Graz, in Austria e responsabile scientifico di Dalan: “Ci sono milioni di alveari nel mondo, e non hanno un buon sistema sanitario se paragonato con quello di altri animali. Ora abbiamo gli strumenti per migliorare la loro resistenza contro le malattie”. Stando all’azienda, questo primo vaccino potrebbe fungere da modello per molti altri.
Il pericolo della peste americana
Il vaccino per le api segna un importante punto di svolta contro la lotta alla peste americana. Questa malattia, diffusa in tutto il mondo, colpisce le covate delle api mellifere, in particolare le larve di uno o due giorni: queste, dopo aver assunto un colore scuro e una consistenza vischiosa, muoiono lasciando sulla parete della celletta scaglie nerastre altamente contagiose per le altre api. Causata da un batterio sporigeno, il Paenibacillus larvae, è molto difficile da debellare, perché il batterio si diffonde attraverso spore che possono rimanere vitali per oltre 30 anni in ambienti secchi e umidi, resistendo anche a temperature altissime.
Proprio per questo le reazioni al nuovo vaccino per la api sono positive anche da parte degli addetti ai lavori. “Questo è un entusiasmante passo avanti per gli apicoltori, poiché facciamo affidamento su un trattamento antibiotico che ha un’efficacia limitata e richiede molto tempo ed energia per essere applicato ai nostri alveari – ha commentato Trevor Tauzer, membro del consiglio della California State Beekeepers Association –. Se riusciamo a prevenire un’infezione nei nostri alveari, possiamo evitare trattamenti costosi e concentrare le nostre energie su altri elementi importanti per mantenere in salute le nostre api.”