Dopo quanto accaduto al carcere Beccaria di Milano, Ilaria Cucchi ha espresso il suo pensiero in merito alla questione dei minori reclusi negli istituti penali. Secondo la sorella del defunto Stefano Cucchi, è necessario combattere la piaga della disumanizzazione all’interno delle carceri.
Carceri, Ilaria Cucchi: “I detenuti sono lasciati allo sbando”
Ieri un incendio è scoppiato all’interno del carcere minorile di Casal del Marmo. Non ci sono stati morti ma due detenuti sono stati ricoverati in ospedale per intossicazione e tre agenti di polizia penitenziaria hanno dovuto far ricorso alle cure ospedaliere. Ilaria Cucchi, proprio di fronte a questo istituto penitenziario, ha parlato con i giornalisti di quanto accaduto al carcere Beccaria di Milano:
Gli episodi non sono altro che la punta dell’iceberg di annose storie che parlano di disagio, mancanza di futuro, risorse scarse, personale lasciato allo sbando. Se si aggiunge che gli attori di queste storie sono ragazzi giovanissimi è facile immaginare quale sia lo sconforto che tutto ciò provoca. L’episodio di Casal del Marmo insieme al quotidiano allarme che proviene dagli istituti deve essere motivo di preoccupazione per tutti.
“Reclusi e personale penitenziario vittime di un sistema fallito”
La sorella di Stefano Cucchi ha parlato poi delle situazioni di disagio che spesso, sia i reclusi che il personale penitenziario, si trovano a dover affrontare:
Reclusi e personale penitenziario sono vittime di un sistema che è fallito e fa fatica a garantire l’applicazione dell’articolo 27 della Costituzione. Il carcere deve reinserire, non disumanizzare. Certo questo ulteriore episodio ci mette di fronte al tema di quanto sia opportuno parlare di carcere minorile e di quanto sia necessario pensare al suo superamento. Il tema della giustizia carceraria riguarda tutte e tutti noi. Se invece rimarrà relegato all’interno dei muri di contenimento, rischia di restare sempre e solo un problema.
Secondo la Cucchi infine, è necessario aprire un’inchiesta nazionale sulla condizione carceraria e il rispetto dei diritti.