Morto Francesco Bruno criminologo. Da tutti conosciuto per essere uno dei migliori criminologi in Italia, di fama internazionale, insegnante all’Università degli Studi della Sapienza, è morto all’età di 74 anni Francesco Bruno. La notizia sta girando da qualche ora sui social dove è stato pubblicato un post da parte di Matteo Lettieri, sindaco di Celico, il centro del Cosentino di cui Bruno era originario.
Morto Francesco Bruno criminologo
“Questa mattina Celico piange la perdita di uno dei suoi più illustri concittadini, il prof. Francesco Bruno, medico e criminologo di fama internazionale. Il prof. Bruno era un luminare, impegnato nella risoluzione dei più efferati delitti italiani. Grazie ai suoi studi era stato possibile collegare gli omicidi del mostro di Firenze all’esoterismo”. Si legge sul post condiviso su Facebook dal sindaco.
Così dopo una vita di studi, ricerche, insegnamenti e indagini, Francesco Bruno lascia questa terra e tutti i suoi seguaci che piangono la sua morte. Il professionista era nato a Celico il 10 maggio 1948 e dopo essersi diplomato al liceo classico aveva intrapreso gli studi in medicina e chirurgia presso l’Università di Roma La Sapienza. A partire dal 1979 iniziò la carriera come funzionario e successivamente divenne direttore di sezione presso la presidenza del Consiglio dei ministri. La sua svolta avvenne nei primi anni Ottanta, quando pubblicò uno studio universitario, mettendo in relazione i casi del Mostro di Firenze e l’esoterismo. Più tardi divenne professore di criminologia e medicina forense nella stessa università dove aveva conseguito la laurea e collaborò anche con tanti programmi televisivi come “Delitti”, “Porta a Porta” e “Maurizio Costanzo Show”. Da tutti considerato un luminare, con i suoi studi, il criminologo ha lasciato un segno indelebile.
Il Mostro di Firenze
Francesco Bruno nei primi anni Ottanta iniziò ad occuparsi del caso del Mostro di Firenze, vale a dire della denominazione che i media italiani utilizzarono per riferirsi all’autore o agli autori di una serie di otto duplici omicidi avvenuti fra il 1968 e il 1985 nella provincia di Firenze. Nel 1984, per volere del Dott. Parisi del Sisde, cominciò l’indagine, prima che avvenne l’ultimo duplice omicidio del mostro.
All’epoca il professionista metteva in evidenza il fatto che l’autore dei delitti fosse un perfetto conoscitore dei luoghi interessati e svolgesse un lavoro complice al contesto e quindi all’attività delittuosa. Si leggeva nella relazione: “Data la particolare conoscenza dei luoghi dimostrata e dato anche il fatto che finora il suo comportamento non ha destato sospetti negli ambienti dei delitti si può presumere che il soggetto, eserciti un lavoro che in qualche modo faciliti l’attività criminale“.
L’opera completa del Prof. Bruno è stata raccolta contenuta nella nuova edizione del libro “Mostro di Firenze – Al di la’ di ogni ragionevole dubbio”, pubblicata nel 2020, dove il criminologo ha aggiunto alcuni punti mancanti nella prima indagine. Si tratta di una versione più ampia in cui vi sono documenti inediti. Nei primi anni dell’inchiesta, alcune indicazioni erano diretta come l’appunto del Capo del centro di Firenze del nucleo operativo posto alle indagini, un altro appunto con data 14.9.1985, rivolto al Dott. Pier Luigi Vigna contenente tale informazione: “E’ stata poi avanzata l’ipotesi che i vari delitti possano essere stati compiuti da un individuo che, residente inizialmente a Signa, sia emigrato nel corso degli anni dapprima a Borgo San Lorenzo e quindi a Scandicci. L’ubicazione dei luoghi, infatti, fa presupporre che il “mostro” conosca molto bene le zone e che quindi possa essere del posto“. Nonostante le varie indicazioni e documenti che si sono ritrovati nel corso degli anni, il caso del Mostro di Firenze non è mai stato chiuso definitivamente e il criminologo vi ha lavorato fino a poco tempo fa con la speranza di trovare ulteriori indizi.