Giovane segregata e costretta a fare da serva in casa per anni solo perché affetta da un lieve deficit cognitivo. È la terribile vicenda che ha coinvolto un paesino in provincia di Reggio Calabria, San Ferdinando, dove un’intera famiglia è stata arrestata oggi, nel corso di un’operazione dei carabinieri di Gioia Tauro, per le continue vessazioni inflitte a una delle figlie, ora trentenne.
Calabria giovane segregata, picchiata e costretta a fare da serva in casa: arrestata un’intera famiglia
A portare alla luce la terribile vicenda della 30enne calabrese che per anni è stata segregata e costretta a fare da serva in casa, mentre veniva continuamente insultata e picchiata, sarebbero state alcune indagini dei militari dell’Arma, partite lo scorso giugno in seguito ad una segnalazione. I carabinieri di Gioia Tauro hanno potuto ora liberare la ragazza, affetta da un lieve deficit cognitivo, dopo aver scoperto che per anni era stata forzata a vivere in una stanza adibita a magazzino, senza pavimento o finestre, con la serrenda rotta e in gran parte umida – con all’interno i materiali più disparati come una bicicletta, diversi bidoni dell’immondizia, scale e attrezzi di lavoro – e chiusa dall’esterno con un lucchetto, probabilmente per impedirne la fuga.
Secondo quanto emerso finora dalle indagini, la donna avrebbe subìto minacce, ingiurie e aggressioni fisiche quotidiane senza nessun motivo apparente, se non quello della sopraffazione, da parte della sua famiglia, composta da padre e madre, entrambi di 57 anni e da due ragazze, due sorelle, di 28 e 20 anni, ora tutti tratti in arresto e incarcerati per i maltrattamenti inflitti alla vittima in un’abitazione di San Ferdinando, piccolo comune della città metropolitana di Reggio Calabria. Gli inquirenti hanno appurato che la giovane veniva spesso svegliata di notte senza motivo, costretta ad alzarsi prestissimo per effettuare le pulizie domestiche. secondo quanto riportato, più volte sarebbe stata minacciata a morte e avrebbe chiesto ai suoi familiari i motivi di tali comportamenti, messi in atto con una rabbia incomprensibile, ancor più perché in un luogo, la casa, che avrebbe dovuto offrire alla giovane riparo e protezione.
Al momento il procedimento si trova, comunque, nella fase delle indagini preliminari e non si escludono sviluppi, anche positivi, nei cronfonti delle persone gravemente indiziate.
Ragazza segregata in casa ad Aiello del Sabato: arrestato anche il fratello
Lo scorso aprile, una vicenda simile aveva coinvolto anche la Campania, precisamente il piccolo comune di Aiello del Sabato, ad Avellino, dove gli inquirenti avevano scoperto che una ragazza di 21 anni era stata per tre anni segregata in casa dalla madre, dopo una vita di vessazioni e maltrattamenti, iniziati fin dalla giovane età. Anche il quel caso la vittima era stata rinchiusa in una stanza, costretta a mangiare una sola volta al giorno, in catene, senza nient’altro che un secchio per i suoi bisogni personali. Ad incastrare la donna, una 47enne, era stata una delle sorelle minori della 18enne, che aveva trovato il coraggio di denunciare, permettendo agli inquirenti di intervenire e fermare la responsabile, poi accusata, come il marito (indagato a piede libero), di sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate, oltre che di istigazione al suicidio. Poi, a fine dicembre, a finire in carcere per la vicenda era stato anche il fratello 21enne della ragazza, accusato di aver concorso alle angherie a cui veniva sottoposta la sorella dai genitori. La ragazza e la sorella si trovano, ora, in una località protetta, mentre gli altri figli della coppia sono stati affidati ad una casa famiglia.