Situazione particolarmente tesa in Afghanistan dove si è verificato un nuovo attentato kamikaze davanti al ministero degli Esteri dei Talebani a Kabul. Secondo le fonti locali, al momento dell’esplosione era in corso un incontro tra i Talebani e funzionari cinesi.
L’esplosione non sarebbe avvenuta all’interno dell’edificio bensì nei pressi dei cancelli che delimitano il perimetro della struttura. Al momento nessun gruppo ha rivendicato la responsabilità dell’attacco, tuttavia c’è un precedente di poche settimane fa in cui un hotel di proprietà di cittadini cinesi era stato preso di mira provocando almeno tre vittime, ossia gli assalitori.
Inoltre, risale a dieci giorni fa l’ultimo scenario analogo in ordine cronologico: in quel caso i bombardamenti avevano riguardato l’aeroporto militare di Kabul
Attentato kamikaze Afghanistan Esteri, terza esplosione in un mese
Secondo quanto riferito da Abdul Nafi Takur, portavoce del Ministero degli Interni dell’Afghanistan, diverse persone sono rimaste uccise o ferite nell’attentato che ha coinvolto gli Esteri di Kabul. Il Paese arabo rimane dunque vittima della guerriglia tra l’amministrazione talebana, al potere dopo il golpe del 2021, e i gruppi affiliati all’Isis.
Sarebbero almeno 20 le vittime accertate, decine anche i feriti, lo riferisce il portavoce del dipartimento di sicurezza di Kabul, Khalid Zadran. Sul posto è intervenuta anche la polizia locale, provvedendo inoltre a isolare l’area. L’episodio è avvenuto alle 16 locali (le 11.30 in Italia), ma non è chiaro se la delegazione cinese fosse effettivamente all’interno del Ministero al momento dell’esplosione dell’ordigno.
Diverse le testimonianze oculari: un individuo (probabilmente un giornalista, ma la sua versione dei fatti rimane anonima) ha affermato di trovarsi davanti al ministero dell’Informazione, lì accanto, quando ha visto passare un uomo con uno zaino e un fucile in spalla che di lì a poco si è fatto esplodere. In rete circolano già i primi video che attestano la carneficina, mentre alcuni curiosi si mescolavano ai soccorsi e i feriti gridavano disperati dal dolore.