Serata di paura nel carcere minorile di Casal del Marmo, vicino all’ospedale San Filippo Neri a Roma dove un incendio ha coinvolto alcune celle. A causare il rogo sarebbero stati proprio i giovani detenuti che avrebbero dato fuoco a dei materassi. Il fumo ha subito invaso i locali del primo e del secondo piano.
Sul posto, oltre agli operatori in servizio nella struttura di detenzione e agli agenti addetti alla vigilanza, sono intervenuti anche i Vigili del fuoco e alcune ambulanze dell’Ares 118.
Secondo un primo bilancio ci sarebbero tre detenuti intossicati trasportati in ospedale per essere assistiti insieme con due poliziotti ma non si conoscono ancora le loro condizioni.
I pompieri sono intervenuti con più squadre per spegnere le fiamme che si stavano estendendo ad altre celle, dove sembra che alcuni giovani reclusi si sarebbero anche barricati. Non è chiaro se gli incendi siano stati appiccati nel corso di una protesta o per altri motivi.
“Le fiamme ed il denso fumo propagato potevano essere letali”, ricostruisce e denuncia Donato Capece, segretario generale del SAPPE che esprime vicinanza e solidarietà ai poliziotti di Casal del Marmo.
“I poliziotti sono stati tempestivi ad intervenire, provvedendo alla provvidenziale uscita di tutti i detenuti dalle celle per condurli in luoghi più sicuri della struttura. Tanto più che ieri, a Casal del Marmo, era responsabile della Sorveglianza Generale un Agente, bravissimo ma comunque chiamato ad un compito ben oltre le sue competenze. Sono poi intervenuti i vigili del fuoco, che hanno domato le fiamme, anche se alcuni poliziotti e detenuti sono dovuti ricorrere alle cure del Pronto Soccorso. Abbiamo apprezzato che sul posto era presente anche il Sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari”.
Roma incendio nel carcere minorile: le criticità del sistema penitenziario
L’ultimo episodio simile era accaduto lo scorso Ottobre, quando sempre a seguito di una rivolta nel carcere era divampato un altro incendio e solo pochi giorni fa un episodio simile si è verificato nel carcere di Pratello di Bologna dove quattro agenti della polizia penitenziaria sono rimasti intossicati insieme al detenuto che aveva appiccato il fuoco anche in quel caso.
Duro all’epoca dei fatti il commento di Massimo Costantino, segretario generale della Fns Cisl, che ha sottolineato come “ci si stupisce se in un istituto penitenziario non ci sono dirigenti penitenziari (direttori delle carceri) e solo ora ci se ne rende conto perché è cronaca recente per gli istituti per minori, infatti, solo per fare un esempio all’Ipm di Roma Casal del Marmo vi è un direttore reggente da più anni, e proprio lì si sono alternati negli anni vari direttori reggenti non riuscendo a garantire continuità nel complesso sistema penitenziario sia esso minorile sia per adulti”.
“Le gravi e non più sostenibili criticità del sistema penitenziario continuano a evidenziarsi quotidianamente, aveva aggiunto Costantino, la carenza di personale della polizia penitenziaria, il sovraccarico di lavoro, i turni massacranti e le aggressioni giornaliere sono tutte anomalie datate che non vengono ancora prese in debita considerazione dalla politica e dai governi. Nella legge di bilancio si prevede il potenziamento delle assunzioni, ma ciò riuscirà a coprire appena il turn-over dello scorso anno, con l’esponenziale crescita del personale prossimo al pensionamento per raggiunti limiti di età che renderà impossibile assicurare servizi essenziali”.
I luoghi di detenzione rimangono infatti sovraffollati, spesso in strutture fatiscenti, nel 30% dei casi in edifici ottocenteschi ed anche oltre, una situazione che limita anche le modifiche edilizie e gli adattamenti necessari, per contenere appunto decine di migliaia di persone recluse, in condizioni insicure per il personale. Occorre intervenire con determinazione e subito con nuove assunzioni sia per la Penitenziaria che per i direttori penitenziari per adulti e minori. Inoltre, serve anche una seria discussione al fine di superare la promiscuità fra minorenni e giovani adulti fino a 25 anni.