L’italiano Pietro Beccari è il nuovo presidente e amministratore delegato di Louis Vuitton. La nomina arriva dopo quattro anni alla guida di Dior Couture, altra storica firma che fa capo a Lvmh, l’azienda del lusso più importante al mondo. Beccari prende il posto di Michael Burke che invece assumerà nuove responsabilità probabilmente più vicine al raggio di azione direttamente collegato a Bernard Arnault, storico presidente e amministratore delegato di Lvmh.

Pietro Beccari, chi è l’italiano nominato ad e presidente di Louis Vuitton

Classe 1967, nato a parma, dopo essersi laureato in gestione aziendale all’Università della sua città, ha iniziato il suo percorso professionale nel settore marketing di Benckiser (Italia) e Parmalat negli Stati Uniti, per poi passare alla direzione generale di Henkel (in Germania), dove ha ricoperto il ruolo di vicepresidente della divisione Haircare. L’ingresso nel mondo del lusso avviene nel 2006 proprio in Lvmh, e proprio da Louis Vuitton, dove ricopre il ruolo di vicepresidente esecutivo marketing e comunicazione della maison fondata nel 1854 a Parigi. Da li la scalata ai vertici delle società di moda più quotate: ceo e presidente di altre importanti maison come Fendi, dal 2012 al 2018, e poi Christian Dior che, secondo le stime della banca d’investimenti Stifel, fra l’anno del suo arrivo e il 2021 avrebbe raddoppiato il suo fatturato da 2,9 a 6,2 miliardi di dollari. Un lavoro, quello di Beccari, definito dallo stesso Bernard Arnault “eccezionale negli ultimi cinque anni. Non c’è dubbio che porterà Louis Vuitton a un successo ancora maggiore”, ha dichiarato il manager che a 73 anni è recentemente diventato l’uomo più ricco del mondo, superando Elon Musk, secondo Forbes. Al posto di Beccari alla guida di Dior Couture arriverà la figlia di Arnault, Delphine, 47 anni, e già vicepresidente esecutivo di Louis Vuitton dal 2013. Il presidente di Lvmh ha dichiarato: “La nomina di Delphine Arnault segna la continuità di un percorso di eccellenza nella moda e nella pelletteria. Sotto la sua guida, l’appetibilità dei prodotti è progredita notevolmente, consentendo al marchio di battere tutti i record. L’occhio acuto e l’impareggiabile esperienza la faranno essere decisiva per continuare lo sviluppo di Christian Dior”. Una nomina, appunto, che non arriva certo inaspettata: tutti i cinque figli di Arnauld, infatti, ricoprono ruoli manageriali all’interno dell’azienda (motivo che gli è valso le accuse di familismo). Antoine, 45 anni, già ad di Berluti, presidente di Loro Piana, è stato di recente nominato direttore generale di Christian Dior Se, la holding di famiglia, al posto di Sidney Toledano, figura storica del gruppo. Alexandre Arnault, 25 anni, è vicepresidente esecutivo per il prodotto e la comunicazione di Tiffany & Co., la maison di gioielli rilevata da Lvmh nel 2021, dopo essere stato ceo di Rimowa. La nomina di Delphine rinforza così ulteriormente la presenza della seconda generazione degli Arnault nei ruoli chiave del gruppo di famiglia.