Pensioni, è in arrivo una ‘riforma Fornero’ anche in Francia con l’aumento graduale dell’età di uscita che abbiamo già sperimentato in Italia, ma con le minime che valgono che il doppio di quelle aumentate dal governo Meloni recentemente nella legge di Bilancio 2023 e con i precoci che escono a 58 anni. Si arriverà ad andare in pensione nel Paese transalpino a 64 anni di età minima dai 62 anni attuali, ma attraverso un innalzamento graduale che terminerà nel 2030. Sta avendo ripercussioni politiche e sociali il progetto di riforma di Emmanuel Macron e del governo guidato da Elisabeth Borne che hanno individuato nei 64 anni di età l’età giusta per lasciare il lavoro destando le proteste dei cittadini e dei sindacati che hanno organizzato il primo sciopero già da giovedì 19 gennaio. Ma l’intero sistema francese riformerà anche altre misure previdenziali, a partire dai meccanismi di uscita dei lavoratori precoci che escono a 58 anni di età, fino ad arrivare all'”âge du taux maximum automatique” che consente di ottenere la pensione “piena” ma solo quando si raggiungono i 43 anni di contributi.
Pensioni riforma Francia, a quale età si potrà uscire da lavoro?
L'”âge légal” del sistema pensionistico francese è l’età che bisogna maturare per andare in pensione. Attualmente è fissata a 62 anni per chi è nato dal 1955 in poi, mentre è più bassa per chi è nato prima. Si differenzia dall'”âge du taux maximum automatique” che è l’età a partire dalla quale si raggiunge l’importo della pensione “piena”, non decurtata. Attualmente è fissata dai 65 ai 67 anni. Sono questi due i fattori che entrerebbero in gioco nella riforma delle pensioni della Francia. L’età minima di uscita passerebbe dai 62 ai 64 anni ma gradualmente, con l’innalzamento di tre mesi all’anno per tutti i lavoratori nati dopo il 1968, per raggiungere l’età di uscita di 63 anni e 3 mesi nel 2027 (quando Macron terminerà il suo mandato) e i 64 anni nel 2030. La riforma sta avendo già ripercussioni nel mondo lavorativo transalpino: il prossimo 19 gennaio sono all’ordine del giorno i primi scioperi per poi definire gli ulteriori giorni delle manifestazioni. Il segretario generale del sindacato Force Ouvrière, Frédéric Soullot, ha detto che “la riforma delle pensioni sarà la madre di tutte le battaglie”, riprendendo l’intenzione di Macron di fare delle pensioni “la madre di tutte le riforme”. Conti alla mano, Actu.fr calcola che con i nuovi aumenti dell’età, sarà necessario lavorare di più, in media fino a 43 anni nel 2027, per ottenere la pensione “piena”. E, sull’altro sistema di uscita, quello base di 62 anni, chi è nato prima del 1° settembre 1961 continuerà ad andare in pensione a questa età senza dover allungare la carriera lavorativa di ulteriori trimestri; ma chi è nato dopo quella data, si vedrà rimandare l’uscita di 3 mesi, al pari dei nati nel 1962 che usciranno a 62 anni e 6 mesi, dei nati nel 1963 che usciranno a 62 anni e 9 mesi, e così via aggiungendo tre mesi per ogni anno di nascita successivo fino ai nati a partire dal 1968 che andranno in pensione, tutti, a 64 anni di età.
In arrivo la visita obbligatoria per prevenire l’usura professionale prima della pensione
Eccezioni a questo sistema pensionistico sono previste per chi ha iniziato a lavorare da adolescente. Escono a 58 anni di età i precoci, ovvero coloro che hanno iniziato a lavorare a 14 anni di età. L’età per i precoci aumenta per chi ha iniziato a lavorare fino a 20 anni; per quelli dopo si ritorna al sistema che il governo francese sta riformando. Ulteriore novità della riforma previdenziale francese è la visita obbligatoria a 61 anni per prevenire l’usura professionale. In questo modo, il governo vuole introdurre un monitoraggio medico approfondito e sistematico, ampliando le eccezioni di pensionamento anticipato. “Oggi vogliamo prevenire l’usura professionale, preferiamo che ci si ponga la domanda durante la carriera di un dipendente di sapere come evitare di farsi rompere la schiena piuttosto che vedere il danno a 60 anni e dire alla persona che può andare in pensione”, ha detto Olivier Véran, portavoce del governo. Infine, le pensioni minime saranno portate a 1.200 euro netti, più del doppio dei circa 600 euro dei pensionati italiani. L’aumento dei mensili andrà a tutti i pensionati, non solo ai nuovi come era stato inizialmente prospettato dal governo.