Vialli Mancini Porta a Porta, un ricordo struggente e commosso. Per il ct della nazionale italiana parlare della scomparsa di Gianluca Vialli non è facile anzi è complicato e si vede chiaramente mentre partecipa alla trasmissione Rai condotta da Bruno Vespa, Porta a Porta.
Così Mancini parla del suo amico che non c’è più dal 6 gennaio. “Lui non mi ha parlato della sua malattia all’inizio. Me l’ha rivelata nel 2019. Mi disse che aveva questo problema e che lo stava curando. Era molto positivo perché lui è sempre stato un combattente, ma quando mi parlò di questa malattia mi disse di non averlo fatto prima per non farmi soffrire“.
“Da quel giorno sono cambiate tante cose – ha aggiunto l’allenatore dell’Italia – , il tempo che passava e la speranza che lui ce la facesse. Fino all’ultimo abbiamo sperato in un miracolo“. Roberto Mancini, ogni tanto si ferma. Si vede che ha difficoltà, il ct della Nazionale che ha parlato a ‘Porta a Porta’, in onda su Rai 1, dell’amico di una vita e compagno di squadra ai tempi della Sampdoria Gianluca Vialli.
Vialli Mancini Porta a Porta. L’abbraccio all’Europeo
Vialli che è stato poi capo delegazione dell’Italia campione d’Europa nel 2021. E il ct della nazionale Roberto Mancini è tornato a parlare proprio di quell’abbraccio tra i due a Wembley dopo la vittoria sull‘Inghilterra.
“È stato un abbraccio che ha racchiuso tutto a livello sportivo e non solo. Non stava già bene, ma spero quel momento lo abbia risollevato un po, per noi Luca è stato un personaggio fondamentale per le nostre vittorie. Quando parlava ai giocatori loro raccoglievano tutto“. Mancini ricorda poi l’ultimo saluto all’amico.
“Ci siamo visti l‘ultima volta prima della fine dell’anno, sono andato a trovarlo a Londra. Devo dire che sono andato con un pò di paura. E invece sono arrivato, lui si è svegliato, era allegro, abbiamo riso, scherzato, ha chiamato Attilio Lombardo al telefono. Ha voluto sapere dello stage che avevamo fatto. Mi ha detto ‘io sono sereno, stai tranquillo“.
“Mi ha tirato lui su di morale e non il contrario. Era lucido, ci siamo lasciati come ci siamo trovati, bene“. Poi tutto è caduto e finito.
Mancini commosso: “Vivevamo in simbiosi”
“Noi vivevamo in simbiosi, per alcuni anni abbiamo anche abitato assieme, poi vicini, mangiavamo a pranzo assieme ed anche a cena, sono stati dieci anni intensi”, ricorda Roberto Mancini in diretta televisiva
Quando le nostre strade si sono divise non ci siamo sentiti per un pò, ma un amico è per sempre e quando ci siamo rivisti era come se ci fossimo visti il giorno prima” ha ricordato Mancini.
“Ci siamo sempre divertiti, i ritiri erano i momento più belli, sono contento di essere stato amico di Luca, ragazzo pieno di gioia, allegro. Mi disse che dovevamo vincere i Mondiali del 2026 e che sarebbe stato con noi. Sicuramente ci sarà molto vicino” ha aggiunto il ct azzurro, commosso nel raccontare il loro ultimo incontro.