Uscita pubblica per Aboubakar Soumahoro. È la prima in televisione dopo un lungo e complesso periodo che ha visto sotto accusa prima - e poi indagate - sua suocera e sua moglie nell'ambito della vicenda Karibù. I reati contestati sono quelli di truffa aggravata, false fatturazioni, malversazione, stipendi non pagati, strutture fatiscenti. Aveva molto da dire, evidentemente, e lo ha potuto fare ospite di Giovanni Floris a Di Martedì. Come sta? È la prima domanda postagli. La sua risposta:
Poi Soumahoro esterna le sensazioni che lo hanno animato nelle ultime settimane:
Soumahoro viene immediatamente sollecitato sulla vicenda giudiziaria che coinvolge la sua famiglia. Un grosso punto interrogativo - posta la posizione di non coinvolgimento del deputato - è: come poteva non sapere cosa avveniva in quei centri di accoglienza? La sua risposta:
Insomma, il Soumahoro presente a Di Martedì vuole dire che non poteva in nessun modo immaginare quanto avvenisse in quei centri. Eppure l'altro giornalista presente in studio, Alessandro Sallusti, non sembra convinto. Specie per l'elevato tenore di vita ostentato sui social dalla sua compagna e le cui foto tanto sono state chiacchierate online e sui media, tra gli altri, anche dal giornale diretto da Sallusti. Per Soumahoro si tratta di foto risalenti ad 8 anni fa e del tutto decontestualizzate. Dopodiché, il neo appartenente al gruppo misto, ha ripreso a difendere la sua storia:
La discussione torna sul piano squisitamente economico. Soumahoro, nel ringraziare più e più volte il paese che lo ha accolto, dice di aver fatto ogni tipo di lavoro: dal muratore al benzinaio passando per il carpentiere. Eppure ha un mutuo a suo carico ottenuto con un cospicuo anticipo di 90 mila ero. Una casa comprata - ha tenuto a precisare - per motivi di salute: l'aria di mare farebbe bene a suo figlio. Ma la domanda che cerca risposta è chiara: come campava Soumahoro? E soprattutto: come si è potuto permettere un mutuo?
Queste, dal salotto di Di Martedì, le parole di Aboubakar Soumahoro sulla scelta di lasciare il gruppo Verdi/Sininistra Italiana per entrare nel misto della Camera. Nei giorni scorsi erano emerse sue dichiarazioni in cui lamentava una mancanza di solidarietà e di vicinanza da parte del gruppo di riferimento. Quel malessere sembra apparentemente superato. Soumahoro è pronto ad andare oltre: da deputato e - "come faccio da 20 anni" - in difesa degli ultimi. Proprio dagli ultimi potrebbe ripartire il suo operato politico in un'operazione di redenzione e pulizia dell'immagine che lo ha attorniato: "Lotterò fino alla retribuizione dell'ultimo stipendio". Una frase detta quasi ai titoli di coda, frettolosamente, forse passata in osservata. Sicuramente, indipendentemente da come andranno le cose giudizialmente, un buon proposito da cui ripartire politicamente.