Caro benzina decreto Governo, la decisione può spiazzare i gestori delle pompe. Il Consiglio dei ministri ha messo a punto un decreto legge ad hoc a favore della trasparenza nel mercato dei carburanti a vantaggio del consumatore.
Il monitoraggio dei prezzi non sarà più settimanale ma giornaliero, quindi viene introdotto l’obbligo di esporre il prezzo alla pompa con sanzioni che potrebbero essere comminate dal prefetto.
Sulle autostrade, l’ipotesi è di riconoscere una percentuale in più ai distributori, ma deve essere fissa.
Caro benzina decreto Governo. La decisione
Ogni distributore avrà l’obbligo di mostrare un cartello con il prezzo medio stabilito dal ministero dell’Ambiente ogni giorno, accanto al proprio prezzo di vendita della benzina. In questo modo non ci saranno più giochini su eventuali rialzi improvvisi e possibili speculazioni.
In caso di violazione ci saranno delle sanzioni, in caso di recidiva sospensione dell’attività per un periodo tra un minimo di 7 e un massimo di 90 giorni. Lo prevede il decreto varato oggi dal governo.
“La previsione, dai dati che abbiamo rilevato nei primi 8 giorni dell’anno, è che dovrebbe esserci una stabilizzazione su questi prezzi” dei carburanti. Lo ha detto a Porta a Porta il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin.
“Ci sono una serie di situazioni che vanno monitorate – ha spiegato il ministro Pichetto Fratin -, per capire se parliamo di autostrade o di zone dove c’è un solo distributore, come nelle isole. Per un prezzo sopra i 2 euro, ci vuole una giustificazione specifica. C’è una richiesta da parte dell’Antitrust di una verifica di quei casi dove c’è stata un’eccedenza, ricordando che il prezzo è libero”.
L’incontro tra Finanza e Governo
Nella stessa giornata, prima del Consiglio dei Ministri, il presidente Meloni e il ministro competente hanno avuto una riunione con i verici della Guardia di Finanza.
Le Fiamme gialle infatti rendono noto dopo l’incontro con il Governo che eventuali manovre speculative potrebbero configurare due diverse ipotesi di reato sanzionate dagli articoli 501 e 501 bis del codice penale: ‘rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio’ e ‘manovre speculative su merci’.
“E’ la linea fortemente voluta dalla Lega. Il governo – annuncia Matteo Salvini, segretario ma anche il ministro delle Infrastrutture – punta a “intervenire sulle società concessionarie e soprattutto su chi gestisce i caselli e le pompe di benzina sulle autostrade, per tenere sotto controllo i prezzi, perché andare a lavorare non può e non deve essere un lusso”.