“Non chiamateci più farfalle”. La richiesta arriva da due delle atlete più rappresentative della ginnastica artistica. Con il termine Farfalle, dal 2004, sono identificate le ragazze della nazionale italiana di ginnastica artistica. Una definizione data dalla leggiadria che caratterizza le atlete che praticano uno sport in cui è necessario saper coniugare gli estremi di forza leggerezza e femminilità. Da oggi però arriva un grido di dissenso, diffuso tramite un post congiunto apparso sui profili Instagram delle due ginnaste della nazionale di ritmica italiana, Alessia Maurelli (che è anche capitano della Nazionale) e Martina Centofanti, con cui hanno denunciato il loro malessere a seguito di tutto lo scandalo che sta coinvolgendo il mondo della ritmica. Uno scandalo venuto fuori dopo le denunce (e a seguito di alcune intercettazioni telefoniche), presentate da alcune ragazze e dai genitori, a cui sono seguite e stanno seguendo le indagini per verificare e accertare che ci siano stati comportamenti poco consoni di alcune allenatrici (Emanuela Maccarani), tenuti proprio nei confronti delle atlete. Oggi la Maurelli e la Centofanti hanno pubblicato un post congiunto con cui apertamente chiedono di chiudere l’era delle Farfalle. “L’era delle “Farfalle” nata giornalisticamente ad agosto del 2004 – si legge nel post – muore dopo 18 anni sempre giornalisticamente a novembre 2022. La rottura è dolorosa ed irreversibile, dato soprattutto il peso insostenibile di un collegamento diretto e ormai mediaticamente inevitabile a violenze e abusi che non rispecchia il nostro stesso ideale di libertà. L’attuale e futura Squadra Nazionale Italiana di Ginnastica Ritmica non si riconoscerà MAI PIÙ con il soprannome Farfalle”.

Non chiamateci più farfalle, finiti i tempo in cui la Maurelli ci si rispecchiava a pieno

Proprio in un’intervista doppia rilasciata prima della partenza per le Olimpiadi, rilasciata ad IO Donna, Alessia Maurelli e l’allenatrice ( finita oggi sotto accusa), Emanuela Maccarani avevano parlato in armonia del rapporto che c’era nel gruppo azzurro e dell’onore e dell’importanza per le atlete, di essere definite Farfalle. Leggerezza e femminilità sono parte del vostro soprannome, “farfalle”: che significato ha per voi, chiede l’intervistatrice. La risposta di Alessia era stata chiara: ci rispecchiamo appieno, sono due elementi chiave in ciò che facciamo ogni giorno. Ma c’è di più: a noi piace anche il concetto di metamorfosi. Iniziamo da giovanissime, da bruchi, e ci trasformiamo proprio in farfalle. Per noi ha un significato molto profondo: dedizione, sacrificio, passione. Così invece aveva risposto la Maccarani: La bellezza non ha un “peso specifico”: è un insieme di sensazioni, di percezioni. La tecnica porta all’armonia, l’armonia ha come conseguenza la bellezza, che dà voce all’emozione. Un esercizio di squadra, per tutto ciò, direi che è equiparabile a un’opera d’arte…