Le scuole di Seattle si scagliano contro i social network, definendoli dannosi per la crescita mentale ed emotiva dei più giovani. Un argomento che, soprattutto nell’ultimo periodo, sta dividendo sempre di più le persone, tra chi li reputa dannosi per la salute mentale delle persone e, in particolare dei più giovani, e chi, invece, crede che possano essere fonte di beneficio. Tra i social network più utilizzati dai giovani ci sono senz’altro Instagram e TikTok, sui quali, grazie a foto e video, si può condividere la propria quotidianità.
Scuole di Seattle contro i social network
A riportare l’attenzione su questa tematica, decisamente delicata, è stato il dirigente scolastico della città di Seattle. Come riportato dal New York Post, un centinaio di scuole di Seattle si sono unite per far fronte comune, aprendo una causa contro i principali social network, ossia Facebook, Whatsapp, Instagram, TikTok e naturalmente anche YouTube. Stando sempre a quanto riportato dal giornale newyorkese, la denuncia è rivolta al fatto che questi stessi social starebbero sfruttando le vulnerabili menti dei ragazzi, legando tantissimi studenti ad un circolo vizioso riguardante proprio l’utilizzo dei social. Questi, infatti, proporrebbero contenuti dannosi solamente per un mero interesse economico.
La denuncia, in particolare, tocca tematiche decisamente particolari e delicate, come i problemi mentali e d’ansia dei giovani, fino ad arrivare addirittura al suicidio:
“Questa crisi stava già nascendo prima della pandemia e le ricerche hanno dimostrato che i social media stanno giocando un ruolo molto importante nel causare problemi di salute mentale ai più giovani. […] I ricercatori ci dicono che un uso eccessivo e problematico dei social è dannoso per la crescita mentale, comportamentale ed emotiva dei più giovani ed è da associare con un aumento del tasso di depressione, ansia, bassa autostima, disordini alimentari e suicidio.“