Ex Ilva, è protesta. La manifestazione dei sindacati si terrà domani domani mattina quando Fiom Cgil, Uilm e Usb si riuniranno nei pressi di piazza Montecitorio. Il presidio è stato organizzato per protestare contro i contenuti del decreto legge n. 2 del 5 gennaio 2023 relativo a Misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale. Trattasi del decreto approvato nel Consiglio dei Ministri dello scorso 28 dicembre, ed è entrato in vigore lo scorso 6 gennaio, meglio conosciuto come decreto legge sull’ex Ilva. Il decreto prevede sostegni finanziari per l’azienda siderurgica - ora Acciaierie d'Italia - e reintroduce, come misura di carattere generale, lo scudo penale. Nello specifico il decreto dice che:
Ad Acciaierie d’Italia dovrebbero essere erogati dallo Stato 680 milioni. I tre sindacati contestano però l’intervento specifico e l’impianto generale del decreto legge. Alla protesta di domani - preparatoria della manifestazione che si terrà il 19 gennaio - è prevista la presenza dei segretari territoriali di Taranto e nazionali di Fiom Cgil, Uilm e Usb, del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, e del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Il programma prevede il sit in nei pressi di piazza Montecitorio, un possibile incontro con la commissione Ambiente della Camera e, a seguire, una conferenza stampa dei rappresentanti sindacali e istituzionali.
Per l'occasione verranno presentati anche gli esiti di un referendum sottoposto ai lavoratori dell'ex Ilva con il quale viene chiesto che, alla luce l’inaffidabilità del privato ArcelorMittal, il governo utilizzi i soldi stanziati per cambiare l’assetto societario. Acquisire, quindi, il 60 per cento dell’azienda (ora, invece, Invitalia è al 38 per cento e Mittal al 62 per cento) e prendere così le leve di comando dell’ex Ilva.
Al presidio di domani non aderisce la Fim Cisl che ha deciso di attendere l’incontro sull’ex Ilva e sui contenuti del dl in programma il 19 gennaio a Roma col ministro delle Imprese, Adolfo Urso, prima di decidere eventuali iniziative. Questa linea è stata posata anche da Ugl metalmeccanici:
La protesta, quindi, avrà inizio domani ma si sostanzierà il 19 gennaio prossimo. Non solo a Roma ma anche a Taranto: dove i lavoratori dell'indotto entreranno in regime di sciopero dalle 23 del 18 gennaio alle 7 del 20 gennaio.