Congedo mestruale scolastico: in Italia è stato introdotto dal liceo artistico Nervi-Severini di Ravenna. Un’idea che ha fatto scuola agli altri istituti scolastici tant’è che, al rientro dalle vacanze natalizie, gli studenti del Lazio hanno chiesto il congedo in tutte le scuole della regione. Ne abbiamo parlato con Gianluca Dradi, ad Open Day, su Radio Cusano Campus.

Congedo mestruale, come richiedere il giustificativo?

Congedo mestruale: in cosa consiste il giustificativo da richiedere? “Il presupposto di partenza è che possono essere sottoposti a scrutinio gli studenti che hanno frequentato almeno tre quarti dell’orario annuale. L’assenza è quindi consentita fino ad un quarto del totale delle ore annue, altrimenti lo studente non è scrutinabile – ha affermato Dradi – L’innovazione introdotta consiste nel riconoscere una deroga a questa soglia massima di assenze consentire, nella misura di 2 giorni al mese, per le studentesse che soffrono di dismenorrea. Inoltre non vogliamo onerare le studentesse dal presentare tutti i mesi un certificato medico che attesti la problematica, ritenendo sufficiente una certificazione medica da presentare ad inizio anno. Ovviamente poi l’assenza va  giustificata dai genitori delle minorenni sull’apposito libretto. Non parliamo della normalità fisiologica del ciclo mestruale, ma di quella patologia che coinvolge soprattutto giovani donne e di cui, secondo la letteratura medica, soffre una percentuale di donne che va dal 5 al 15%, e che è particolarmente dolorosa”.

E’ una forma di innovazione che trova riserve di varia natura

L’idea introdotta permette di certificare una facoltà non un obbligo. “Come sempre, quando c’è un’innovazione le forme di resistenza sono le più disparate. A chi obietta che in tal modo potrebbero esserci degli abusi, vorrei precisare che l’istituto si applica in presenza di una certificazione medica che riconosca la patologia e che peraltro le studentesse che ne soffrono rimanevano già a casa, perché stiamo parlando non del normale dolore, ma di una situazione patologica grave. Inoltre la possibilità di abusare di un diritto vale in generale per chiunque, ma non è un motivo per non riconoscerlo, se giusto. Ovviamente chi risulta assente per malattia o persino per ricovero ospedaliero,  resta coperto per l’aspetto burocratico, nel senso che quelle assenze non inficiano l’anno scolastico, ma per essere promossi occorre pur sempre che i docenti siano in grado di poter esprimere le valutazioni e quindi il numero di assenze influisce comunque sulla carriera scolastica – ha sottolineato il dirigente dell’istituto artistico Nervi-Severini di Ravenna Gianluca Dradi – pertanto il rischio di abuso mi pare molto residuale. L’aspetto principale di questa innovazione, a mio parere, non sta tanto nel riconoscimento di una causa giustificata di assenza, ma nel fatto che questo istituto è un modo per creare un clima scolastico accogliente: riconoscere i problemi dei ragazzi, il loro vissuto, incentivare il protagonismo nei giovani, è un modo per creare benessere psicologico, che a sua volta incide sul successo scolastico ed è una forma di prevenzione della dispersione. Infine vorrei dire che quando si introduce un diritto, di quel diritto beneficiano tutti in maniera diretta o indiretta: oltre ai titolari anche gli altri studenti, perché saranno indotti a capire di trovarsi  in un ambiente dove si pratica la democrazia e saranno stimolati dalla conoscenza di problemi nuovi e dalla ricerca pratica di soluzioni. Il beneficio è quindi anche dei colleghi maschi e dei docenti, che si troveranno con studentesse più attente e a loro agio.”