Paolo Calissano, prima della morte dal suo conto sono stati effettuati prelievi e bonifici per 70mila euro: la Guardia di Finanza di Genova sta indagando per far luce sulla gestione del patrimonio dell’attore trovato morto nel 2021. L’ipotesi di reato sulla quale si starebbero concentrando le indagini è quella di circonvenzione di incapaci e gli accertamenti starebbero andando avanti da alcune settimane. Paolo Calissano fu trovato morto nella sua abitazione nel quartiere Balduina di Roma il 29 dicembre di due anni fa, ucciso – secondo quanto hanno rilevato gli inquirenti della Capitale – da un’intossicazione da farmaci antidepressivi. Sulla sua morte, la Procura di Roma ha chiuso le indagini con un’archiviazione. Qualche settimana fa, in prossimità della ricorrenza del primo anniversario, il fratello del 54enne ha rilasciato un’intervista per fare chiarezza sulle cause della morte. Secondo quanto ha dichiarato, il pm che ha indagato per circa un anno sulla morte di Calissano aveva disposto un esame tossicologico molto approfondito. “La conclusione è stata che mio fratello non è morto a causa di stupefacenti, ma per un’intossicazione da farmaci antidepressivi”, ha dichiarato il fratello che ha parlato anche di “difficoltà patrimoniali” dell’attore.

Paolo Calissano, prima della morte usciti dal suo conto 70mila euro

Proprio oggi arriva dunque la notizia dal Secolo XIX di una nuova inchiesta che riguarderebbe la gestione del patrimonio di Paolo Calissano. Gli uomini della Guardia di Finanza di Genova stanno cercando di far luce sul motivo per il quale il patrimonio del 54enne si sia progressivamente ridotto nel corso degli ultimi anni della sua vita. Le Fiamme gialle, in particolare, starebbero vagliando da un paio di settimane tutta una serie di documenti che sono stati già acquisiti, per valutare se procedere con l’ipotesi di reato di circonvenzione di incapace. Le indagini si starebbero concentrando sul ruolo di Paolo Calissano all’interno di due società, una delle quali è l’Autopark V Maggio Srl, già liquidata. Le attenzioni sarebbero su una decina di bonifici bancari in uscita nel 2019 dal conto corrente dell’attore per un totale di 70mila euro. Il destinatario dei bonifici sarebbe l’amministratore di sostegno per 13 anni di Paolo Calissano, il legale Matteo Minna, ora assistito nell’inchiesta dagli avvocati Enrico Scopesi e Maurizio Mascia. Le indagini sarebbero partite dopo una denuncia presentata dai familiari dell’attore. “Per 15 anni sono stato anche il legale di Paolo Calissano – si leggono sul Secolo XIX le dichiarazioni di Matteo Minna – Se i parenti hanno mosso delle contestazioni nei miei confronti, replicherò a queste nelle sedi opportune”. Ci sarebbero stati altri movimenti dal conto corrente dell’attore oltre a quelli per 70mila euro, ma nella contabilità della società Autopark V Maggio “risulterebbero stanziamenti di molto inferiori provenienti da Calissano”, secondo quanto scrive il quotidiano genovese.

La popolarità in tv e le vicende di cronaca

Paolo Calissano si sarebbe legato sempre più all’amministratore di sostegno e allontanato dai suoi affetti. È questa la tesi che portano avanti i familiari per i quali lo scenario sarebbe essenzialmente quello di circonvenzione di incapaci. Le finanze dell’attore avrebbero potuto far gola a chi le amministrava dal 2006, dopo l’intervento del Tribunale di Genova. Proprio in quegli anni, la vita privata di Calissano fu travagliata dalla droga e da episodi di cronaca. Il 25 settembre 2005, infatti, nella sua casa del capoluogo ligure, venne trovata morta Ana Lucia Bandeira Bezerra, ballerina brasiliana di 31 anni, stroncata da un’overdose. Per quella morte, Paolo Calissano aveva patteggiato 4 anni e un lungo periodo di permanenza in comunità. Dopo i successi delle serie televisive La dottoressa Giò, Per amore, Vivere e Vento di ponente, ma anche di film come Palermo Milano solo andata e di Quello che le ragazze non dicono, l’ex ufficiale dell’aeronautica militare, nonché portiere delle squadre giovanili della Sampdoria, aveva faticato tanto a riprendersi la popolarità e la fiducia del pubblico. Solo a fine dicembre 2007 era tornato a recitare al Teatro Brancaccio di Roma con il musical A un passo dal sogno, scritto da Maurizio Costanzo. Una delle ultime apparizioni televisive risulta essere un’intervista concessa a Pomeriggio Cinque di Barbara D’Urso nel 2014, prima del più recente lavoro in tv, Non dirlo al mio capo 2, datato 2018.