Benzina petrolieri in Italia, rispedite al mittente le accuse di gonfiare i prezzi. I petrolieri italiani non ci stanno e dopo le accuse dei giorni scorsi hanno risposto che gli aumenti dei carburanti sono causati solo dal taglio delle accise.
Benzina petrolieri in Italia, rispedite al mittente le accuse di gonfiare i prezzi
Botta e risposta tra petrolieri e sindacati. I primi infatti, dopo le accuse dei giorni scorsi di “gonfiare” i prezzi della benzina, hanno rispedito al mittente le insinuazioni.
Nel 2022, l’anno del forte rincaro, la guardia di finanza ha registrato oltre 2800 violazioni a fronte degli aumenti a volte eccessivi e ora l’attenzione è aumentata.
A tal proposito, sono arrivate le parole del Presidente dell’Unem (unione energie per la mobilità) Claudio Spinaci affermando che è un’ipotesi senza fondamento. Tra l’ultima settimana di dicembre e i primi giorni di gennaio il prezzo industriale dei carburanti non è variato e la differenza che vediamo oggi è dovuta al solo aumento delle accise. Ha poi proseguito che “Al momento siamo a circa 18-19 centesimi in più rispetto a quelli di fine anno. Non vedo dove sarebbe la speculazione”.
Un ritorno al passato, perché i prezzi sono tornati ai livelli del 23 marzo, prima della deroga erogata dal precedente Governo Draghi.
A confermarlo il capo dell’Unione nazionale energie per la mobilità che ha spiegato che “siamo tornati ai prezzi di nove mesi fa dopo il taglio delle accise”.
Rialzi legati “all’elevata tassazione” I rialzi sono dovuti insomma alla “elevata tassazione”, chiarisce Spinaci.
Sconti sul carburante
Sulla possibilità di ripristinare gli sconti sempre per il capo dell’Unem afferma che “sarebbe insostenibile, il taglio è costato circa un miliardo al mese ed è il motivo per cui è stato eliminato. Il gettito delle accise contribuisce al bilancio, sono soldi che andrebbero recuperati o con altre entrate o con tagli ai servizi.”
Di tutt’altro avviso il Presidente della Commissione attività produttive alla Camera Alberto Gusmeroli, intervenuto su Radio Cusano Campus all’interno della trasmissione l’Italia s’è desta, che nel prossimo consiglio dei ministri in programma in serata se ne parlerà. Questo perché la questione sta provocando una forte speculazione e che il sistema del controllo dei prezzi fa acqua, non da oggi ma da anni ed è giunto il momento di intervenire.