Prezzi carburanti, la Guardia di Finanza ha scovato oltre 2800 violazioni nel 2022: ecco a cosa stare attenti quando si fa benzina per non subire rincari anomali, difformità di prezzi e irregolarità della pompe. Erano attesi i dati della Guardia di Finanza sulle operazioni di controllo dei distributori di carburante e sono arrivati: dalla crisi in Ucraina fino alla fine dello scorso anno, le Fiamme gialle hanno effettuato 5.187 verifiche su tutto il territorio italiano, contestando oltre 2.800 violazioni degli impianti di distribuzione commerciale di benzina e diesel. I risultati dei controlli della Guardia di Finanza arrivano nei giorni seguenti ai nuovi rincari di carburanti, alimentati anche dal mancato rinnovo degli sconti sulle accise di benzina e gasolio, ma non solo. Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti incontreranno oggi il Comandante generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana, per fare il punto della situazione e valutare ogni probabile azione che il governo adotterà per contrastare le speculazioni in atto sui prezzi alla pompa. Inoltre, il 10 gennaio è previsto il Consiglio dei ministri che potrebbe varare nuovi sconti a favore degli automobilisti, anche se eventuali stanziamenti sono di complessa attuazione date le misure già adottate nella Manovra 2023 per il caro bollette.
Prezzi carburanti benzina violazioni: i risultati dei controlli della Guardia di Finanza e le speculazioni più frequenti
Sono state 2.809 su 5.187 controlli effettuati, le violazioni contestate dalla Guardia di Finanza nei dieci mesi da marzo a dicembre 2022 – dopo l’inizio della crisi in Ucraina – ai distributori di carburanti nell’azione di contrasto a possibili speculazioni sui prezzi di benzina e gasolio. Le violazioni, che interessano da vicino gli automobilisti che vanno a fare rifornimento ai distributori, hanno riguardato in 717 casi la mancata esposizione dei prezzi praticati – o prezzi difformi – rispetto a quelli indicati. Oltre 2.092 violazioni sono state riscontrate nella mancata comunicazione al ministero delle infrastrutture e dei Trasporti dei prezzi praticati sui carburanti. I dati arrivano dal comunicato ufficiale del Comando della Guardia di Finanza. Il piano di controllo dei prezzi della benzina si avvale di una struttura capillare sul territorio italiano alla quale agiscono 660 reparti delle Fiamme gialle, con l’obiettivo di “contribuire a calmierare gli aumenti dei prezzi”. Nel dettaglio, l’azione di contrasto a possibili fenomeni speculativi sui carburanti mira da un lato a vigilare sui prezzi mediante i reparti speciali della Guardia di Finanza, dall’altro a supportare l’Autorità di vigilanza sulla concorrenza nell’ambito di istruttorie messe in atto per accertare eventuali violazioni delle leggi di settori. Le violazioni riscontrate rientrano negli articoli 501 e 501-bis del Codice penale che punisce “il rialzo e il ribasso fraudolento dei prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio” e le “manovre speculative sulle merci”.
Tagli accise benzina e diesel, cosa farà il governo?
Proprio nella giornata di oggi è previsto un vertice di Giorgia Meloni, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e il Comandante generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana. Nell’incontro si farà il punto della situazione per valutare possibili azioni da adottare per contrastare fenomeni di speculazione sui prezzi di benzina e gasolio, ma anche di valutazione su possibili nuovi provvedimenti per il rincaro dei prezzi dei carburanti. “Martedì c’è un Consiglio dei ministri e ragioneremo se, fra guerra, caro materie prime e caro materiali, sia il caso di intervenire e ci siano le risorse necessarie – ha spiegato ieri Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti – Sono contento che ci siano controlli a tappeto perché, anche in questo caso come nei rincari di luce e gas, qualcuno se ne sta approfittando – ha continuato il vicepremier – Lo stesso prodotto non può pagarlo 1,70 euro in una città e 2,30 euro in un’altra”. Conti alla mano, per Giorgia Meloni un ritorno al taglio delle accise su benzina e gasolio comporterebbe una spesa mensile di un miliardo di euro. Si tratterebbe di un cambio di direzione rispetto alle misure varate nella legge di Bilancio 2023 che hanno visto il governo impegnarsi per 21 miliardi di euro per contrastare il caro bollette di energia elettrica e di gas per famiglie e imprese. Nella giornata dell’8 gennaio 2023, i prezzi rilevati elaborati dall’Osservatorio del ministero dello Sviluppo Economico (Mise) e da Staffetta su circa 15mila gestori sparsi sul territorio nazionale, indicavano il costo di 1,819 euro per litro di benzina in modalità self service e 1,876 euro per litro di gasolio. I prezzi sul servito salgono mediamente a 1,960 per la benzina e a 2,017 per il diesel.