“Il governo ha fatto una manovra di bilancio e ha fatto delle scelte politiche. Una è dare 900 milioni alle squadre professionistiche di calcio, un’altra è depotenziare la 18app. Si sono trovati i soldi per le squadre di calcio ma non si sono trovati i soldi per le accise. È una decisione politica”, così Ivan Scalfarotto, senatore di Italia Viva, intervenuto al Tg Plus su Cusano Italia Tv condotto da Aurora Vena.
Scalfarotto: “Tra accise e pedaggi è stato un inizio anno devastante per gli italiani”
È previsto per domani pomeriggio il primo Consiglio dei ministri del 2023. All’ordine del giorno eventuali interventi sul caro carburanti, come annunciato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.
“Il ministro Salvini – continua Scalfarotto – quando era all’opposizione strappava i biglietti dell’autostrada lamentandosi dei pedaggi e invece sono aumentati anche i prezzi dei pedaggi dell’autostrada. È stato un inizio di anno devastante per le famiglie italiane. Su questioni poi, non solo Salvini, ma anche Meloni si lamentava. Un conto è avere gli slogan, un’altra cosa è dover fare e incidere sulla realtà. Quando era all’opposizione ha detto tante cose che oggi non è in grado di fare, come il blocco navale. Alla fine questo governo dovrà fare i conti anche con il consenso delle persone che si sono fidate delle cose che sono state promesse.
La politica è questo, stabilire un ordine delle proprietà e il governo ha deciso di fare il contrario di quello che ha fatto il governo Draghi, che aveva assunto su di sé una parte del prezzo della benzina per non gravare su imprese e famiglie e anche sul prezzo delle merci che vengono trasportate”.
Le associazioni dei consumatori hanno accusato il settore petrolifero di speculazione sul costo della benzina, dopo il taglio delle accise. La Guardia di Finanza sta svolgendo un monitoraggio per verificare che i prezzi non aumentino in modo indebito.
“Che possa esserci uno che fa il furbo non si può escludere ma le forze dell’ordine faranno il loro mestiere. Ma qui abbiamo la pistola fumante. Nel senso che 30 centesimi sono riapparsi sui conti degli italiani per ogni litro di benzina e quello si è visto. Non si può dare una responsabilità generalizzata a qualche speculatore”, dice il senatore di IV.
Presidenzialismo, Scalfarotto: “Il Presidente della Repubblica deve restare arbitro”
L’obiettivo è, entro il 2023, approvare il presidenzialismo “in prima lettura almeno in una delle due Camere”. A spiegarlo è stato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. Entro gennaio la ministra delle Riforme, Elisabetta Casellati ascolterà tutti i partiti sul progetto di riforma.
“Noi l’idea dell’elezione diretta del presidenzialismo, quindi di una elezione diretta del presidente della repubblica che diventa quindi una persona che ha un suo programma elettorale e che viene scelto in una gara, non l’apprezziamo molto. Pensiamo che il Presidente della Repubblica debba restare una figura di garanzia. Pensiamo che si potrebbe eleggere il presidente del Consiglio così come si elegge il sindaco nei nostri comuni. È un sistema elettorale che ha funzionato, dà al cittadino la possibilità di scegliere e dà stabilita, però pensiamo sia più opportuno tenere il Quirinale fuori dai giochi politici e consentire di avere un arbitro autorevole che sia al di fuori delle parti.
Che la Costituzione, nella sua parte meccanica, richieda una rinfresca e una rimessa in moto è evidente a noi per primi, che nel 2016 abbiamo provato a modificare la Costituzione. Il Bicameralismo non funziona. Noi in Senato la legge di bilancio non l’abbiamo neanche guardata. Che esistano due Camere è solo una teoria. Abbiamo visto le Regioni in pandemia come sono state dal punto di vista della sanità, che andavano in ordine sparso. Questa volta potrebbe andar meglio forse perché gli italiani si sono resi conto direttamente che c’è bisogno di una regolata”.
Il governo potrebbe prendersi in toto la responsabilità della riforma ma continua a tenere banco l’ipotesi di una commissione bicamerale.
“In questo caso il Parlamento, data la procedura rinforzata dell’articolo 138 della Costituzione, ha un ruolo importante. Poi salvo che non ci siano maggioranze oceaniche c’è la necessità di un referendum conservativo da parte del popolo. È particolarmente giusto quando si toccano le regole del gioco che ci sia una piena legittimazione, una piena volontà popolare in quella direzione. Poi quali sono gli strumenti lo vedremo. Se ci fosse una Bicamerale probabilmente sarebbe meglio perché sarebbe un ragionamento condiviso. Non è una procedura facile. Qualcuno potrebbe anche pensare che il centrodestra punti su questo perché il resto dell’azione di governo non va particolarmente bene, per avere un trofeo da mostrare e tenere i buoni i propri elettori ma non so se funzionerà” – conclude Scalfarotto.