Diventerà più ampio lo Stralcio debiti prevedendo anche le imposte comunali IMU, TARI, TASI, Multe e molte altre? Le ultime istruzioni dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione, giocano un ruolo determinante nella definizione della tregua fiscale “locale”.
Nella Legge di Bilancio 2023, in vigore dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n. 303 del 29 dicembre 2022, sono contenute diverse misure, tra queste è presente il provvedimento diretto allo stralcio dei debiti dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione.
In questa sessione, l’AdER dovrà cancellare tutti i debiti esattoriali fino a 1.000 euro. Nella stessa legge è stata posto il vincolo per i Comuni di decidere, se aderire o meno allo stralcio per i propri tributi.
In sostanza, il governo italiano ha previsto la possibilità di escludere dal beneficio dello stralcio diversi tributi, per non gravare pesantemente nelle casse dell’Amministrazioni comunali.
Stralcio debiti 2023
Nella legge n. 197/2022, nell’articolo 1, commi da 222 a 230 viene definito il principio sui cui verte il provvedimento di stralcio dei debiti contratti dai cittadini, che diventano allo stato ruoli affidati all’ex Equitalia, oggi Agenzia delle Entrate – Riscossione.
Nello stesso modo i tributi e imposte possono avere una natura centrale, ovvero provenire direttamente dagli enti principali, come appunto l’Agenzia delle Entrate o l’INPS.
Nella seconda ipotesi, i carichi affidati alla riscossione possono derivare dall’omesso pagamento dei tributi locali e, quindi, aventi origine riconducibili a Comuni, Provincie e Regioni.
La norma scinde in due le modalità operative dello Stralcio dei debiti, indicando le regole operative per gli enti diversi dalle amministrazioni statali, enti previdenziali e agenzie fiscali che hanno l’obbligo di comunicare all’Ente impositore la non applicazione dello stralcio dei crediti fino a 1.000 euro.
Per questo motivo, entro il 31 gennaio 2023 gli enti diversi, come ad esempio i Comuni devono procedere a emettere un provvedimento e comunicarlo alla Riscossione evitando l’applicazione dell’annullamento automatico dei debiti fino a 1.000 euro.
Nel malloppo dei debiti oggetto del possibile stralcio, rientrano le imposte IMU, TARI, TASI, MULTE e così via.
Cancellazione dei debiti Agenzia delle Entrate – Riscossione
L’articolo 1, commi 222 – 230 della Legge di Bilancio 2023, prevede il discarico automatico dei debiti, alla data del 31 marzo 2023. La procedura di annullamento d’ufficio non prevede la richiesta da parte del contribuente, dei ruoli affidati alla Riscossione provenienti dall’agenzie fiscali, amministrazioni statati e, infine, enti previdenziali, per il periodo compreso dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, per un valore residuo entro 1.000 euro.
Con l’operazione di stralcio dei debiti, il contribuente viene liberato dall’intero fardello.
Nello stesso tempo, la norma pone la libertà di scelta per i creditori diversi, come ad esempio Comuni, Regioni e Provincie, nello specifico:
- lo Stralcio dei debiti prevede la cancellazione delle sanzioni e gli interessi, compresi gli interessi di mora. Pertanto, il contribuente dovrà pagare il capitale, le somme maturate a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e le spese di notifica;
- per le multe o violazioni al Codice della strada e, ancora, il quadro delle altre sanzioni amministrative, lo stralcio dei debiti prevede la cancellazione delle somme dovute a titolo di interessi. Pertanto, il contribuente dovrà pagare la sanzione e le spese di procedura esecutiva e le spese di notifica degli atti.
La Riscossione, ricorda che dall’operatività della Legge di Bilancio 2023 fino al 31 marzo 2023, vengono congelate le operazioni di riscossione promosse dall’Ente impositore, per i debiti stabiliti dalla norma che rientrano nel ramo applicativo dello stralcio dei ruoli da enti creditori diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali.
Stralcio debiti fino a 1.000 euro
Per meglio comprendere il ramo applicativo dello stralcio dei debiti formuliamo diversi esempi, quali;
Se il debito corrisponde ad esempio a un IRPEF pari a 800 euro, a cui segue l’applicazione di una sanzione del valore di 40 euro, oltre agli interessi per 30 euro, per un importo totale di 870 euro. Applicando la norma sullo stralcio debiti, viene annullato d’ufficio l’intero fardello pari a 870 euro, ovvero capitale, sanzioni e interessi.
Se, invece, il debito ad esempio corrisponde a una TARI pari a 400 euro, di cui 40 euro sanzioni e 10 euro di interessi, per un totale di 450 euro. Applicando le disposizioni normative sullo stralcio debiti, non viene annullato il capitale che resta invariato, ma solo gli interessi e sanzioni. In sostanza, il contribuente dovrà pagare l’importo della tassa rifiuti pari a 400 euro.
Infine, se il debito ad esempio corrisponde a una Multe pari a 100 euro, di cui 15 euro di interessi, per un totale di 115 euro. Applicando la norma sullo stralcio debiti, vengono cancellati solo gli interessi. Il contribuente dovrà pagare la violazione al Codice della strada pari a 100 euro.