Terremoto Indonesia. Si è registrata oggi una scossa di terremoto di magnitudo 7.6. al largo della costa dell’Indonesia. Lo rende noto l’Istituto geofisico statunitense Usgs. L’epicentro è stato localizzato nei pressi di Saumlaki in Indonesia. La profondità è stata stimata a 10 km. Stando alle prime stime, il violento terremoto si è scatenato in mare alle 18.47 dell’ora italiana. In tutto l’arcipelago è stato diramato l’allarme tsunami. La Meteorology, Climatology and Geophysics Agency (BMKG), agenzia governativa,  ha comunicato che la scossa è partita  a 148 chilometri a nord-ovest delle Molucche sud-orientali. Secondo la scala Richter una scossa di magnitudo 7.7 è classificato come terremoto molto forte che può causare gravi danni su zone estese. Finora non si hanno notizie di vittime o di danni. Secondo le autorità locali, l’epicentro è stato registrato a 148 km a nord est del distretto di Tenggara Barat, ad una profondità sottomarina di 131 chilometri.

Terremoto Indonesia, revocata allerta tsunami

In seguito alla violenta scossa di terremoto al largo dell’Indonesia era scattato l’allarme tsunami. L’allerta tsunami era stata diramata per la provincia di Maluku e per la vicina provincia di Sulawesi. Alcune aree sono state già evacuate. Gli abitanti delle altre aree sono stati invitati a stare lontano dalle spiagge e dagli specchi d’acqua fino a nuovo avviso. La scossa è stata talmente violenta da essere stata avvertita anche in Australia. Tuttavia, il Joint Australian Tsunami Warning Center ha affermato che non vi è alcuna minaccia di tsunami per la terraferma, le isole o i territori australiani. Altri Paesi dell’area non hanno emesso un allarme tsunami dopo il terremoto e alla fine l’allerta è stata revocata. L’Indonesia è considerata zona altamente sismica in quanto si trova in un’area in cui si concentra il 90% dei terremoti e delle eruzioni vulcaniche del pianeta.

Il terremoto di Sumatra del 2004

Il 26 dicembre 2004 un violento terremoto di magnitudo 9.1 e uno tsunami devastarono l’Indonesia e gli altri Paesi affacciati sull’Oceano Indiano. Stando alle stime dell’Onu  si contarono più di 126 mila vittime, quasi 94 mila dispersi e oltre 533 mila sfollati. L’ipocentro del sisma era posto circa 30 km di profondità mentre il suo epicentro era situato pochi km al largo della costa occidentale dell’isola di Sumatra. E’ stato uno dei terremoti più violenti registrati nella storia preceduto solo da quello del Cile nel 1960 e quello dell’Alaska meridionale nel 1964. La scossa è originata da una zona di subduzione. Dopo il sisma si è generato uno tsunami. Le onde hanno raggiunto prima India e Sri Lanka, fino a raggiungere addirittura l’Oceano Atlantico e Pacifico. I soccorritori si trovarono davanti a delle scene apocalittiche. Dopo quel terribile sisma, sono state realizzate migliori via di fuga piantagioni di mangrovie per frenare l’impatto delle onde, rifugi d’emergenza e un sistema coordinato di allarme a partire da boe collocate nell’Oceano Indiano. L’infrastruttura non è stata però testata in caso di emergenza. L’ultimo terremoto nella zona risale al 2012. Una serie di forti scosse si era verificata al largo di Aceh, sulla costa occidentale dell’Isola di Sumatra, in Indonesia. I danni sono stati più limitati rispetto alla scossa del 2004. Il 21 novembre scorso una forte scossa di terremoto con una magnitudo di 5,6 sulla scala Richter colpì la città di Cianjur, sull’isola di Giava, a un centinaio di chilometri dalla capitale Giacarta. In quell’occasione 162 persone persero la vita. A dicembre un terremoto di magnitudo 6.2 aveva colpito le isole di Bali e Giava in Indonesia. Non si erano segnalati danni ed era stato esclusa la possibilità di uno tsunami.