C’era anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi al Comitato per l’ordine e la sicurezza tenutosi oggi, lunedì 9 gennaio, ad Agrigento: tante le personalità di spicco ad aver preso parte al vertice, convocato dal prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa per discutere, tra le altre cose, sulla questione migranti in Sicilia e in Italia.

Presenti all’incontro anche il capo della Polizia, Lamberto Giannini, il procuratore capo, facente funzioni, di Agrigento, Salvatore Vella e il comandante del Reparto operativo aeronavale della Guardia di finanza siciliana, Alessandro Bucci. L’urgenza della convocazione del Comitato era nata dalla spinta del sindaco di Lampedusa Filippo Mannino, dopo il naufragio che nei giorni scorsi era costato la vita a tre persone, tra cui una bambina di due anni. Mannino ha così richiesto una task force immediata per discutere dei nuovi sbarchi che si stanno verificando sull’Isola.

Migranti in Italia, Piantedosi ad Agrigento: “Sicilia e Calabria non siano campo profughi dell’Europa”

Parlando con i giornalisti, il ministro Piantedosi a margine dell’incontro in prefettura ad Agrigento ha ricordato come Lampedusa sia “la prima frontiera dell’Europa“.

In questa provincia provincia c’è il maggiore punto di approdi d’Europa. Ospita tra 1.200 e 1.300 persone in accoglienza stabile, e se ne fa carico con grande umanità. L’impegno che ho preso è di ritornare, al più presto, con qualcosa di tangibile. È giusto creare la ridistribuzione se possibile a livello nazionale, se si guarda la mappa dei porti assegnati a oggi, si vedrà che c’è stata una equa distribuzione. Il nostro compito principale è sgravare Sicilia e Calabria: non devono essere campo profughi per l’intera Europa.

Piantedosi ha inoltre annunciato un contributo da parte del governo al comune di Lampedusa, per far fronte “a queste ingenti spese che è difficile sostenere con le sole risorse comunali”

Verrà predisposto un piano straordinario per la gestione dei rifiuti dell’hotspot, anche dal punto di vista finanziario. L’hotspot di Lampedusa, quando è sovraffollato, produce, in pochi giorni, rifiuti tessili pari a quelli che gli isolani, 6mila persone, producono in un anno. Questo si traduce in un carico finanziario pesante per le casse del Comune, ma anche in difficoltà di trasferimento e conferimento nell’impianto di Trapani perché tessile e indifferenziato insieme bloccano il sistema. È un problema evidenziato dal sindaco Mannino, già lo scorso novembre, e verranno prese le decisioni nelle sedi opportune.

Una decisione frutto dello sfogo del sindaco di Lampedusa, il quale, prima di intervenire al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza di Agrigento, aveva sottolineato le difficoltà legate alla gestione dei flussi migratori.

Il governo deve consentirci di poter assumere personale: ho 15 dipendenti in tutto e metà di questi impiegati sono quotidianamente impegnati a risolvere questioni e problemi dell’hotspot, ad iniziare dall’ufficiale di Stato civile che è perennemente impegnato a fare pratiche per le vittime. Chiederò per Lampedusa il risarcimento anche per danni morali. L’isola ha salvato migliaia di migranti nel corso di questi anni.

Ecco perché c’è necessità di un intervento strutturato e forte da parte del governo rispetto all’isola di Lampedusa. E le parole di Piantedosi, vanno direttamente in questa direzione.