Grazie Ragazzi Albanese è protagonista di uno dei migliori remake italiani degli ultimi anni. Quando si prende un bel successo, soprattutto una commedia francese dove i nostri cugini stanno dimostrando di essere molto più brillanti di noi l’insuccesso è dietro l’angolo, ma stavolta il risultato è sicuramente ottimo con Riccardo Milani che realizza un’opera capace di far divertire e riflettere. Il regista e sceneggiatore torna a raccontare una realtà difficile dopo quanto fatto già con “Come un gatto in tangenziale” e anche in questo caso sarà un sicuro successo di pubblico. Noi di TAG24 abbiamo partecipato alla presentazione del film Grazie Ragazzi a Roma, un’opera in cui si racconta il riscatto sociale di un gruppo di carcerati guidati dal loro insegnante nella messa in scena dello spettacolo “Aspettando Godot”.
Grazie Ragazzi Albanese protagonista del film attacca il governo dal palco
Antonio Albanese è il protagonista del delizioso film Grazie Ragazzi, ma nel presentare l’opera di Riccardo Milani ha parlato della forza della cultura: “La sorpresa del mio personaggio sta nell’incontro con la verità del teatro, che affronta con i suoi allievi attori. Una sorpresa che ho vissuto anch’io, perché fino ai 22-23 anni ero lontano anni luce dal teatro e dalla cultura, poi ci sono arrivato per caso e ne sono rimasto affascinato, ho iniziato a goderne e ho scoperto che mi stava educando. Può essere fondamentale dare delle possibilità in carcere con la cultura, con cui si possono creare vortici positivi”, poi arriva l’attacco frontale alla politica asfaltata con una sola frase “Il film racconta anche questo, ma siamo arrivati al punto che alle ultime elezioni, che abbiamo subìto, la parola cultura non è mai stata detta una volta, da nessuno. E questo è vergognoso”.
Riccardo Milani sulla difficoltà di fare un film in carcere
Riccardo Milani ha raccontato il suo Grazie Ragazzi non riuscendo ad identificarlo in un genere preciso: “Non so mai ben definire i film che faccio non capisco fino in fondo da che parte vadano, se non da quella del pubblico. Io cerco di raccontare in chiave semplice temi o luoghi complicati, a volte ostili, come in questo caso. Non so se si possa chiamare commedia il veicolare questo tipo di cose verso un pubblico largo, ma sicuramente questo è un film che ha al centro l’umanità delle persone che racconta, che si tratti di detenuti, agenti di custodia o attori”, però sottolinea come sia stato difficile girare in determinate location “Abbiamo girato nel carcere di Rebibbia e gli esterni in quello di Velletri, non è stato semplice. Abbiamo visto tanti teatri durante la tournee e tutti erano in condizioni particolari di grande difficoltà con un abbandono visibile. Abbiamo dovuto sistemarli, i camerini erano in stato di abbandono. Il finale è diverso, dalla storia accaduta in Svezia nel 1985 dove i detenuti non erano stati ritrovati. Io soffro per un paese dove il senso della giustizia è un po’ schiacciato. Trovavo sbagliato che il senso del riscatto arrivasse così. Era importante che ci fosse per questi ragazzi un’opportunità. Credo che sia il tema della situazione nelle carceri che quello relativo alla cultura siano emergenze per il paese”.
Grazie ragazzi cast straordinario, da Vinicio Marchioni a Sonia Bergamasco
Un cast semplicemente eccezionale quello amalgamato da Riccardo Milani con Albanese a fare da totem ad un gruppo che comprende anche Vinicio Marchioni: “Aspettando Godot è stato il primo spettacolo che ho messo in scena, al secondo anno di scuola recitazione. È stato bellissimo rimetterci le mani, anche perché questo è un film sugli ultimi, sui dimenticati, su quelle persone di cui ci si ricorda solo quando c’è un’evasione o un suicidio, mentre di alcune cose, come i diritti, bisognerebbe parlare sempre. E poi Grazie ragazzi mette insieme teatro e cinema, ed è quello che cerco di fare anch’io da 25 anni”, poi attacca duramente la stampa a proposito dei mancati articoli per il prestigioso premio Ubu vinto da Sonia Bergamasco a teatro per lo spettacolo Chi ha paura di Virginia Wolf?, NdR) “Purtroppo, in questo Paese, di queste cose non importa nulla a nessuno. Vi frega solo del teatro quando è al cinema”. Fabrizio Bentivoglio è chiarissimo su come gli attori siano stati abbandonati: “Abbiamo formato Unita proprio per aiutarci, per il senso di solidarietà che ci pervade perché quello della cultura è un lavoro”.
Trama di Grazie Ragazzi
I detenuti del carcere di Velletri sono dei professionisti dell’attesa e proprio per questo dopo un piccolo laboratorio di sei ore nasce in Antonio il desiderio di portarli al riscatto mettendo in scena il testo più famoso del grande Samuel Beckett, Aspettando Godot. Riccardo Milani ha realizzato a partire dal film francese Un triomphe (a sua volta ispirato alla storia vera di Jan Jonson, avvenuta a metà degli anni ’80 in Svezia) le tavole del palcoscenico sono un’occasione di riscatto per i cinque detenuti interpretati da Andrea Lattanzi, Giacomo Ferrara, Giorgio Montanini, Bogdan Iordachioiu e Vinicio Marchioni, ma anche per il loro regista, incarnato da Antonio Albanese. Si chiama Antonio Cerami e vivacchia grazie al doppiaggio di film porno in una casa sulla ferrovia e sulla pista dell’aeroporto. Questo finché l’amico regista famoso Michele interpretato da Fabrizio Bentivoglio non lo invita a fare un corso in carcere che cambierà la sua vita regalandogli quella grande opportunità di riemergere che cercavano anche i detenuti travolti dal senso dell’attesa.
Interviste video con Antonio Albanese, Riccardo Milani, Vinicio Marchioni e Sonia Bergamasco
Quando esce il film
Grazie Ragazzi con protagonista Antonio Albanese esce al cinema dal 12 gennaio in 450 cinema distribuito da Vision Distribution.