Come curare la cellulite. La maggior parte delle donne cerca di contrastare la cellulite che in alcuni casi risulta essere molto invasiva e cronica. Nel corso degli anni sono tanti i metodi adottati dagli esperti, ma per molte persone si sono rivelati insufficienti, dunque cosa fare per curarla e cercare di limitarla? Negli ultimi tempi la medicina e l’estetica hanno parlato della carbossiterapia, un trattamento mini-invasivo che avrebbe portato al raggiungimento di benefici e risultati importanti.

Come curare la cellulite con la carbossiterapia

Prima di entrare nello specifico, bisogna soffermare l’attenzione sulla cellulite e capire bene di cosa si tratta. Tutti ne sentono parlare ma in pochi sanno cosa è veramente. Per la maggior parte delle persone è considerata un inestetismo della cute caratterizzato dall’accumulo di grasso in varie aree del corpo che rendono la pelle sotto un’altra forma. Gli esperti, però, parlando di una vera e propria malattia a volte anche complessa che comprende alterazioni della microcircolazione, delle sostanze esterne alle cellule e del tessuto adiposo.

Non vi è una causa unica che porta alla formazione della cellulite ma ve ne sono molte e varie, legate sia alla predisposizione genetica che a fattori ambientali. Tra le tante ricordiamo lo stile di vita, il fumo, l’alimentazione non corretta, l’inattività fisica e l’utilizzo di abbigliamento non adeguato. Non si tratta, quindi di un solo motivo ma di una serie di cause che portano a scatenarla. In molti casi, inoltre, l’insufficienza venosa e la stasi linfatica possono aggravarla.

Per contrastarla, la carbossiterapia sembra essere un trattamento che porterebbe ad una serie di risultati mai ottenuti prima d’ora. Si tratta di un’iniezione mini-invasiva sottocutanea di gas medicale (anidride carbonica) che serve a favorire la circolazione del sangue e la riduzione del grasso. E’ proprio per tale motivo che appare un metodo efficace e utile per contrastare la cellulite.

L’anidride carbonica è un gas che già è presente nel nostro organismo, sottoforma di prodotto finale del metabolismo delle cellule dei vari organi e tessuti. Essa passa nel sangue fino ad arrivare ai polmoni e lì viene smaltita attraverso la respirazione. Una parte del gas presente nel sangue, invece, reagisce con l’acqua e forma degli ioni bicarbonato, per mezzo di un enzima presente nei globuli rossi.

Prima di mettere in atto il procedimento della carbossiterapia, sarà necessario effettuare una visita medica così da raccogliere i dati clinici del paziente e capire se possono verificarsi delle controindicazioni. Una volta stabilita la situazione del diretto interessato e firmato il consenso da parte sua, si può procedere. Al momento della seduta, innanzitutto si effettua una disinfezione della cute e il macchinario per l’iniezione viene impostato a seconda del tipo di trattamento programmato. Quindi, è fondamentale stabilire i tre parametri del metodo: il volume di gas da iniettare, la velocità con cui viene iniettato il gas e la sua temperatura.

Benefici e risultati

L’iniezione sottocutanea di anidride carbonica fa sì che si verifichi un maggiore flusso di sangue nei capillari e una maggiore cessione dell’ossigeno ai tessuti, attraverso una reazione chimica chiamata “effetto Bohr”. E’ questo l’aspetto utile per curare la cellulite, in quanto quando è presente si verifica una ritenzione di liquidi che a sua volta provoca alterazioni del tessuto adiposo. In secondo luogo, la carbossiterapia stimola il tessuto adiposo così da sciogliere i grassi. Infine, il terzo bersaglio è la cute. In questo modo essa permette di ottenere grandi risultati in situazioni di lassità cutanea, cicatrici o smagliature.

Bisogna tenere a mente, però, che tale trattamento può essere messo in atto solo se il paziente è idoneo e se la situazione lo permette. Qualora tutto fosse nella norma, le varie sedute dovranno avvenire in ambulatorio.